Con la vecchia – ma sempre attuale e dannosa – strategia dei tagli e delle scoperture il sistema scolastico tende ad escludere i più deboli, quegli studenti affetti non solo da disturbi dell’apprendimento, bensì da vere e proprie disabilità. Non figurando personale specializzato nel seguire e supportarli nelle rispettive sfide quotidiane, gli studenti affetti da autismo, sindrome di Down ed altre patologie sono pian piano costretti ad abbandonare la scuola prima del tempo, fatto relativo ad una grave mancanza ed omissione per un diritto allo studio di fatto negato loro. Di ciò si è occupata nelle ultime settimane la testata internazionale BBC, che ha provveduto a raccogliere dati – e testimonianze dirette del personale docente e delle famiglie – relativi a queste omissioni educative nei confronti degli alunni con disabilità, in aumento viste le possibilità di riconoscere le stesse attraverso strumenti, test e diagnostiche sempre più sofisticate e moderne. La necessità di un monitoraggio attento, celere, preciso e scrupoloso cerca di cozzare con un sistema scolastico con serie difficoltà nel reperimento dell’organico qualificato – e disposto – allo svolgimento di queste delicate attività di supporto.
L’analisi della BBC: la testimonianza diretta di Toni
Education Authority (EA) non ha ancora finalizzato il supporto per Toni, studente anglosassone affetto da disturbi specifici dell’apprendimento. “Senza un assistente di classe ho davvero faticato a rimanere concentrato e rimanere concentrato sul le attività da svolgere in classe”, ha detto Toni ai microfoni della BBC. L’EA ha affermato di aver continuato a lavorare per sostenere tutti i ragazzi affetti da disabilità con una dichiarazione di bisogni educativi speciali (SEN). Molti, per l’assenza di personale specializzato, hanno già dovuto ripetere il primo anno dei loro studi superiori e hanno detto che inizialmente avere un assistente di classe part-time aveva fatto la differenza a scuola. “Avere un assistente di classe con me per radicarmi e aiutarmi a sapere che ho qualcuno lì che si prende cura di me ed è in grado di sostenermi, mi aiuta ad andare a lezione molto meglio”, ha detto Toni. “Senza un assistente di classe faccio davvero fatica ad entrare in classe o persino a parlare con le persone, perché mi sento come se non fossi ascoltato e non riceverò supporto, ho bisogno di essere in grado di funzionare bene a scuola.”
La risposta delle autorità
In una dichiarazione a BBC News NI, un portavoce di EA ha affermato che “l’ente in oggetto continua a lavorare per garantire che tutti i bambini con una dichiarazione di bisogni educativi speciali e disabilità (SEND) ricevano una sistemazione e un supporto che soddisfino pienamente le loro esigenze per garantire che siano felici, imparare e avere successo, e questa rimane la nostra massima priorità”. In Italia, come afferma il recente rapporto ISTAT, secondo le rilevazioni Istat pubblicate il 2 dicembre dello scorso anno, nel periodo 2021/2022 sono più di 316mila gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane (pari al 3,8% degli iscritti fonte Mim), circa 15mila in più rispetto all’ anno precedente (+5%). Ciò è dovuto ad una maggiore disponibilità di strumenti di natura diagnostica e sanitaria per il riconoscimento, tutela e monitoraggio di tali disturbi. Gli obblighi di integrazione fanno riferimento allo svolgimento non solo di attività specifiche, ma anche di programmi differenziati sulla base di capacità ed obiettivi di apprendimento concordati tra famiglia, esperti, istituto.