Per Stefania Giannini, segretario di Scelta civica e ministro dell’Istruzione, i numeri parlano chiaro: Il Partito Democratico, con oltre il 40 per cento dei consensi, ha stravinto le elezioni europee 2014. Delude il Movimento 5 Stelle, con poco più del 21 per cento dei consensi. Arretra Forza Italia, attestatasi attorno al 17 per cento. Per il partito del ministro dell’Istruzione l’esito delle urne si dimostra un vero flop: colleziona in tutta Italia nemmeno 200mila voto, che equivalgono ad un modestissimo 0,7%.
“Il risultato elettorale di queste Europee ci consegna un’innegabile sconfitta”, ammette Giannini. “Appare del tutto evidente – prosegue il ministro dell’Istruzione – che di fronte a una straordinaria affermazione del Partito Democratico, tanto più importante se valutata nel quadro degli altri grandi Paesi europei il consenso di tanti moderati, che in passato aveva largamente premiato Scelta Civica, si sia polarizzato altrove”.
Resta ora da capire se il risultato delle elezioni europee possa avere influenze sulla formazione del Governo: c’è già chi parla di nuove cariche a capo dei vari ministeri. Ma per il momento sono solo voci. Ne sapremo di più nei prossimi giorni.
Intanto, però, il premier Renzi boccia sul nascere qualsiasi influenza del rinnovo del Parlamento europee sulla formazione del Governo: durante la conferenza stampa di commento delle elezioni Ue, tenuta a Palazzo Chigi, spiega che questo voto non era un referendum sulla politica nazionale. Il presidente del Consiglio poi sottolinea che si andrà avanti con l’attuale assetto fino alla sua scadenza naturale. E siccome il 2018 è lontano, l’occasione è ghiotta per attuare quelle riforme strategiche di cui lo stesso premier parla da mesi. Ad iniziare dalla quella della scuola.
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