Dopo la pubblicazione dei programmi di centro destra e centro sinistra, anche il polo minore formato da Calenda e Renzi inizia a rilasciare dichiarazioni sulle promesse elettori. A parlare è Carlo Calenda, segretario di Azione, in un’intervista all’Avvenire.
“Il Paese chiede concretezza. Investiamo sulla sanità e sulla scuola”: è lo slogan chiaro di Azione. Il tentativo di intesa con il Pd? “Era assolutamente doveroso farlo – spiega Calenda -. Nel momento in cui Enrico Letta ha detto no ai 5 stelle e ha indicato come bussola l’agenda Draghi, non potevo non fare questo tentativo fino in fondo e con tutte le mie forze. Poi è lui che ha coscientemente deciso di firmare con altri un patto completamente contraddittorio rispetto a quello che aveva sottoscritto con noi. Sapeva che sarei uscito, ma sperava che mi servisse Più Europa per la questione delle firme. Ha sbagliato. L’accordo era uno solo, con noi. Fratoianni, Bonelli e gli altri potevano aderire, ma non siglare con il Pd un altro patto strutturato, ripeto, in contraddizione con il nostro”.
Che programma ha il terzo polo? “Abbiamo appena depositato il programma e lo presenteremo mercoledì in una conferenza stampa – risponde Calenda – ma posso già rispondere con la massima semplicità: chi sceglie AzioneIv sceglie una collocazione internazionale fortemente europeista, l’idea che non si fanno scostamenti di bilancio come se niente fosse, l’esigenza di fare infrastrutture indispensabili per la sicurezza nazionale come termovalorizzatori e rigassificatori, ma anche il salario minimo perché è una barbarie che ci siano persone che lavorano per meno di 9 euro l’ora. Non sono promesse irrealizzabili”.