Attualità

Elezioni 2022, come andranno stabilizzati i precari? Sinistra e destra a confronto- SCHEDA sintetica

Mancano venti giorni al voto del 25 settembre. Ancora una volta mettiamo a confronto le posizioni dei partiti su temi centrali della campagna elettorale sul fronte scuola: stipendi, vincolo triennale, docente esperto, concorsi, precariato, abilitazione, formazione docenti. Quelli che seguono sono i chiarimenti che ci hanno fornito Valentina Aprea (Forza Italia) in rappresentanza della coalizione di centro destra; e Manuela Ghizzoni (Responsabile Università e ricerca del Pd) e Irene Manzi (Responsabile Scuola del Pd) in rappresentanza della coalizione di centro sinistra.

Da quello che possiamo osservare, vi sono anche delle affinità tra i programmi del centro destra e quelli del centro sinistra, a partire dall’allineamento sulla questione degli aumenti retributivi generalizzati per tutta la categoria docente. Quanto all’esigenza di stabilizzare i precari, Forza Italia propone una formazione in servizio che si concluda con una valutazione per l’immissione in ruolo; mentre il Partito democratico parla di concorsi per titoli ed esami. Che tipo di esame? Si tratterà semplicemente di una lezione simulata volta a valorizzare l’esperienza maturata dal docente precario.

Scheda sintetica

Partito democraticoForza Italia
AUMENTO STIPENDI sì, generalizzato per tutti i docenti sì, generalizzato per tutti i docenti
VINCOLO TRIENNALE tornerà a essere materia da contratto sì, ma dopo la scelta della sede
CONCORSI rimarranno quelli definiti dal DL 36/2022 rimarranno quelli definiti dal DL 36/2022 ma con aggiustamenti
STABILIZZAZIONE PRECARI stabilizzazione attraverso concorsi per titoli ed esami (l’esame consisterà in una lezione simulata) stabilizzazione attraverso una formazione in servizio
DOCENTE ESPERTO chiesto lo stralcio, tornerà a essere materia da contratto la misura va riscritta
ABILITAZIONE DOCENTI resta il percorso dei 60 Cfu ma con riserva posti per i precari resta il percorso dei 60 Cfu
FORMAZIONE DOCENTI tornerà a essere materia da contratto la materia va in parte delegata al contratto

1) Gli aumenti di stipendi saranno legati al merito o generalizzati per tutta la categoria?

Forza Italia

“Forza Italia propone nuovi riconoscimenti giuridici ed economici per tutti gli insegnanti e in particolare si impegna a introdurre una vera e propria progressione di carriera anche per gli insegnanti, correlata a percorsi di specializzazione e formazione per garantire una scuola di qualità ai nostri ragazzi e per rendere davvero nuovamente attrattiva la professione docente. Forza Italia sta difendendo anche in queste ore il principio della differenziazione nella prestazione e nella retribuzione dei docenti, come richiesto dall’Europa nel PNRR, pur non condividendo la linea del Governo. Infatti, dieci anni di formazione ed un numero limitato di docenti esperti e senza differenziazione di funzione e di retribuzione sembra a noi di Forza Italia l’ennesima occasione perduta per un rilancio della professione docente e soprattutto per una scuola rinnovata al servizio delle esigenze formative degli studenti”.

Partito Democratico

“Il Partito Democratico vuole promuovere un aumento generale degli stipendi degli insegnanti allineandoli con la media europea. Riteniamo che sia una misura urgente e necessaria legata anche al giusto riconoscimento del ruolo che gli insegnanti devono avere nella società. Sappiamo bene che è particolarmente urgente il rinnovo del contratto di lavoro, ormai scaduto da tempo, rispetto al quale è necessario aggiornare l’Atto di indirizzo alle nuove disposizioni contenute nel Decreto Legge 36. Ci auguriamo che la fase di rinnovo contrattuale si colleghi anche ad una riflessione complessivo intorno al tema relativo allo sviluppo di carriera dei docenti. A questo proposito, riteniamo che questo tema- che deve avere nel contratto la sua sede naturale- metta al centro e dia il giusto riconoscimento a tre punti fondamentali: lo sviluppo delle competenze per migliorare l’insegnamento, il riconoscimento dell’assunzione di maggiori responsabilità, anche collegiali, da parte di docenti, il riconoscimento delle attività aggiuntive svolte dal docente. L’obiettivo dello sviluppo di carriera deve concretizzarsi in uno sviluppo delle competenze in un rapporto di lavoro collegiale e cooperativo all’interno della scuola. Per questo motivo- anche guardando a tentativi del passato- riteniamo necessaria un’efficace ed ampia discussione tra tutte le componenti del mondo scolastico ed universitario, evitando interventi dall’alto”.

2) Il vincolo triennale sparirà?  

Forza Italia

“La mobilità dei docenti è un grave problema della scuola italiana, ma bisogna ammettere che il vincolo triennale previsto per sedi assegnate con algoritmi ha prodotto più disfunzioni che vantaggi. Il docente neo immesso in ruolo deve poter scegliere la sede e solo a quel punto si possono prevedere anche vincoli di permanenza nello stesso istituto a vantaggio dell’offerta formativa”.

Partito Democratico

“Il tema porta con sé la necessità di contemperare due interessi significativi: quello alla continuità didattica dello studente con quello dei docenti a poter lavorare non lontano dal proprio luogo di residenza. Proprio perché non è semplice il contemperamento di questi distinti interessi, riteniamo che la risoluzione per via legislativa rischi di essere poco efficace e proprio per questo pensiamo che sia il contratto a dover affrontare e dare soluzione a tale problematica“.

3) Come si svolgeranno i nuovi concorsi? 

Forza Italia

“Forza Italia si è battuta per ottenere l’abilitazione all’insegnamento con 60 crediti aggiuntivi al percorso di laurea generalista. Ciò consisterà in un vantaggio per tutti i laureati che sceglieranno di insegnare, in quanto potranno accedere da giovani laureati e abilitati alle selezioni concorsuali. Queste ultime, dovranno essere riviste per superare tutte le disfunzioni che si sono riscontrate nelle ultime selezioni, ad esempio nel concorso straordinario bis tenutosi in tutta Italia, a partire dai costi sostenuti dai docenti fino ai criteri di valutazione che sono stati diversi per ogni Regione o l’espletamento della prova orale con tracce estratte al momento. In più, è stata prevista una graduatoria di soli vincitori mentre noi siamo convinti che debba esserci anche la pubblicazione di una graduatoria di merito per idonei ed a scorrimento. Queste proposte di modifica le abbiamo già presentate in queste ore al Decreto Legge Aiuti bis in approvazione in Parlamento. Se non dovessero essere accolte provvederemo, ripartiremo da queste modifiche legislative nel prossimo Parlamento”.

Partito Democratico

“I nuovi concorsi si svolgeranno secondo quello che è stato previsto dal dl 36- approvato da tutte le forze politiche che sostenevano il Governo Draghi- sia per la fase a regime che per quella transitoria fino al 31 dicembre 2024. Si tratta di un sistema che avremmo voluto in parte diverso con una valorizzazione, ad esempio, dell’esperienza acquisita dai docenti precari e, quindi, con la previsione di una prova differenziata per loro, nello specifico attraverso, una lezione simulata. Proposta, purtroppo, non accolta dal resto della maggioranza. O ancora pensiamo alla possibilità di partecipare al concorso per i precari che hanno svolto il loro servizio presso istituzioni scolastiche statali, paritarie e dei percorsi IEFP, proposta che non è stata recepita nel testo finale del provvedimento. Siamo soddisfatti del fatto che la prova scritta del concorso sia ora rappresentata da quesiti a risposta aperta, e siamo soddisfatti del fatto che la prova orale sia diretta ad accertare, oltre alle competenze disciplinari, le competenze didattiche e l’abilità all’insegnamento. Rivendichiamo- perché frutto dei nostri emendamenti, accolti da tutta la maggioranza- che al concorso possano prendere parte i soggetti in possesso dei 24 cfu, condizione richiesta fino all’emanazione del DL 36”.    

4) Per l’assorbimento del precariato si prevedranno concorsi a titoli ed esami o concorsi per soli titoli?

Forza Italia

“Forza Italia lavorerà per la stabilizzazione del maggior numero di docenti precari, prevedendo anche una formazione in servizio che si concluda con una valutazione per l’immissione in ruolo”.

Partito Democratico

“Come ricordato anche al punto 3, il nostro modello prevede lo svolgimento di concorsi per titoli ed esami. La prova di esame dovrebbe essere costituita da una lezione simulata diretta a valorizzare l’esperienza maturata dal docente precario”.

5) La figura del docente esperto verrà confermata?

Forza Italia

“Sulla figura del docente esperto ho già risposto precedentemente. Nelle prossime settimane si capirà se e come la norma del Ministro Bianchi verrà approvata. In ogni caso, noi di Forza Italia siamo determinati a riscriverla e ad inserire nuovi riconoscimenti giuridici ed economici già dal prossimo rinnovo contrattuale”.

Partito Democratico

“Abbiamo presentato sin da ora, in sede di conversione del decreto Aiuti Bis, un emendamento per cancellare la qualifica di docente esperto insieme alla individuazione per legge del numero massimo di beneficiari dell’incremento retributivo ad esso connesso. Vogliamo lasciare alla contrattazione collettiva il compito di definire caratteristiche e requisiti per accedere a questa misura, oltre all’entità economica della stessa”.

6) Il percorso di abilitazione previsto dal DL 36 resterà così com’è?

Forza Italia

“Il percorso di abilitazione previsto dal DL 36 (legge 79/2022) è una grande opportunità per i docenti non abilitati, con riferimento alle norme transitorie previste dalla legge, ma soprattutto per i giovani laureati che sceglieranno di abilitarsi all’insegnamento. È importante però che i decreti attuativi non ne tradiscano la sostanza e le finalità”.

Partito Democratico

“Riteniamo che il percorso di abilitazione di formazione iniziale – previsto dal dl 36 e obiettivo qualificante del PNRR-  sia un fondamentale per consentire al docente di acquisire competenze qualificanti indispensabili per l’esercizio della sua  professione. Rispetto a quanto previsto inizialmente nel DL 36 vogliamo rivendicare le modifiche introdotte nel decreto grazie ai nostri emendamenti: ad esempio, il fatto che nel calcolo del fabbisogno dei docenti per l’accesso ai percorsi abilitanti siano compresi anche i docenti delle scuole paritarie e i percorsi di istruzione e formazione professionale delle Regioni o ancora la riserva di posti per l’accesso ai percorsi abilitanti riconosciuta ai docenti precari. Avremmo voluto che i costi dei percorsi abilitanti non fossero a carico dei partecipanti e per questo avevamo richiesto che agli stessi fosse applicata la disciplina della no tax area. Rivendichiamo più in generale la nostra intenzione di rendere il percorso abilitante non solo una sommatoria di CFU ma un percorso realmente formativo, in grado di accrescere efficacemente le competenze professionali dei futuri docenti”.

7) La formazione incentivata verrà confermata?

Forza Italia

“Anche in questo caso, molto dipenderà da come si scriveranno i decreti attuativi, ma certamente il prossimo rinnovo contrattuale dovrà chiarire molti aspetti di questa nuova formazione incentivata”.

Partito Democratico

“Vogliamo che la formazione incentivata sia rimessa alla disciplina della contrattazione collettiva sin dalla prima applicazione. Per questo i nostri emendamenti al Dl 36 avevano individuato un percorso che lasciava proprio alla contrattazione il compito di definirne modalità di partecipazione, la durata e le eventuali ore aggiuntive, proponendo la sostituzione del beneficio una tantum ora previsto in uno scatto di stipendiale anticipato. Riteniamo che tale formazione debba essere funzionale ad una crescita non solo individuale del singolo docente, ma più in generale complessiva del sistema”.

Carla Virzì

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