Le elezioni politiche, previste per domenica 25 settembre, si avvicinano. A poco più di un mese da questa data da più parti arriva una proposta che, nel caso in cui venisse attuata, è destinata a sconvolgere i piani di molti docenti e dirigenti scolastici.
Alcuni esponenti del mondo politico, soprattutto molti membri di Forza Italia, stanno infatti spingendo, come riporta Fanpage.it, verso il raddoppiamento della data prevista per votare. Berlusconi e gli altri membri del partito vorrebbero infatti che si andasse al voto anche il giorno dopo, lunedì 26 settembre.
Il motivo? Alla base della proposta ci sarebbe la paura dell’astensionismo: secondo FI il 25 settembre ci saranno ancora molte famiglie in vacanza che probabilmente sarebbero impossibilitate a votare. Questo è ciò che emerge dalle parole di Anna Maria Bernini: “Non sfugge a nessuno la singolarità e la peculiarità di un voto a fine settembre e di una campagna elettorale in piena estate. Ma la nostra vera preoccupazione è tutelare il diritto democratico dei cittadini allargando il margine di voto da un giorno a due. Oltre alla domenica 25 settembre – continua la presidente dei senatori di Forza Italia – si voti anche il lunedì 26, consentendo a tutti gli italiani di esercitare nel modo più ampio possibile il proprio diritto di scegliere il governo del Paese. Dobbiamo agevolare la partecipazione democratica, combattere l’astensionismo, vero nemico della buona politica. Dobbiamo ridare piena e ampia parola agli italiani, che meritano di essere finalmente ascoltati”.
A fare eco a queste affermazioni è stato il vice presidente dei deputati di Forza Italia, Simone Baldelli, secondo cui la proposta “ha il nobile obiettivo di consentire al maggior numero di cittadini di poter esercitare il loro diritto di voto. Su questo non vi è alcuna controindicazione, quindi auspico che su questo non ci si divida. È una proposta di grande buon senso, che voglio lasciare ufficialmente agli atti di questa seduta e per la quale servirebbe un intervento normativo da parte del governo. Ricordo che la votazione in due giorni è stata disposta anche alle elezioni amministrative dello scorso anno”.
Se la proposta di FI diventasse realtà ci sarebbero grosse conseguenze per il mondo della scuola. Questo perché molti istituti, com’è noto, sono sedi di seggi elettorali. Sono molte le lamentele a proposito che sono arrivate recentemente da parte di dirigenti scolastici, di cui si è fatto portavoce il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli.
I DS da tempo vorrebbero infatti che le elezioni venissero svolte in luoghi alternativi alle scuole, in quanto quelle che sono seggi elettorali vanno incontro a numerose problematiche per riorganizzarsi in quanto tali quando si va al voto. Senza contare, inoltre, i giorni di lezione persi per questo motivo. Se all’ultimo minuto venisse pure aggiunto un giorno in più per votare ci saranno molto probabilmente ulteriori duri attacchi da parte dei dirigenti.
La proposta caldeggiata dagli esponenti del partito di Berlusconi non è gradita nemmeno da Luigi Di Maio, leader di Insieme per il Futuro, che pensa sia troppo tardi per fare ragionamenti del genere: “Forse serviva qualche mese in più al governo per risolvere qualche problema”, ha detto amaramente.
Tra coloro che sono favorevoli c’è invece Matteo Renzi, leader di Italia Viva, che ha fornito però motivazioni diverse: “Sarebbe meglio votare in due giorni e far votare gli studenti fuori sede”, ha detto.
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