Le elezioni politiche 2022 si sono svolte ieri, 25 settembre. A commentarne l’esito, discutendo a proposito delle prospettive che si configurano per il mondo della scuola, è stato il direttore della Tecnica della Scuola Alessandro Giuliani, nel corso del consueto appuntamento con l’angolo del direttore a Radio Cusano Campus.
Il nostro direttore ha innanzitutto fatto un commento puramente politico sui risultati elettorali: “La scuola riparte da quello che era ampiamente prevedibile. Un po’ tutte le ultime tornate elettorali si sono contraddistinte per un’alternanza e per un subentrare da parte di chi non aveva ancora governato. L’ultima volta era stato il M5S a stravincere e ora la storia si ripete con FdI. Ritengo che questa vittoria sia stata decretata nel momento in cui Giorgia Meloni circa un anno e mezzo fa ha deciso di non far parte del Governo Draghi. Nello stesso tempo si è concretizzata la disfatta della Lega, che sfiorava il 30% e ora è sotto il 10%”, ha esordito Giuliani.
Ecco quali potrebbero essere adesso le conseguenze della scuola di un Governo di centrodestra: “Soprattutto in questo momento cambiano gli attori che andranno a formare il Governo, adesso subentra una coalizione che ha un’anima completamente diversa. Per questo c’è molta curiosità su come si andrà a modificare l’apparato dell’Istruzione. Al di là dei programmi elettorali che devono poi fare i conti con la realtà credo che ci siano dei punti di convergenza tra i tre partiti principali della coalizione di centrodestra, soprattutto per quello che riguarda gli istituti paritari, che tutti e tre hanno definito ‘trascurati’. Credo che nei prossimi mesi potremo arrivare al cosiddetto ‘buono scuola’, sostenuto da queste forze politiche, per i genitori che potranno decidere dove andare a spendere, anche in scuole non statali. Si tratta di un impegno che i tre partiti si sono presi ed è un punto sul quale possiamo aspettarci grosse novità. Lo stesso si può dire sul fronte della meritocrazia, di una carriera non legata ad aumenti a pioggia ma a proseguimento di quanto fatto dal Governo Draghi con il docente esperto”.
Così il nostro direttore a proposito della tanto bistrattata norma sul ‘docente esperto’: “È stata modificata ma nella sostanza rimane un nucleo di circa 8mila docenti l’anno individuati previa formazione. La vera novità di questa norma, che è comunque a rischio cancellazione o modifica, è che andrebbe a incentivare addirittura i cosiddetti scatti stipendiali. Quindi si tratterebbe di una modalità permanente per darebbe giusto merito ad un nucleo però abbastanza ristretto di docenti, l’1% degli insegnanti. Il 99% di loro rimarrebbe a bocca asciutta. Non credo possa essere questa la modalità per dare di più ai docenti rispetto a quello che meritano”.
Le priorità del prossimo Governo a proposito di scuola? Il rinnovo del contratto e la formazione dei docenti: “Si tratta di capitoli su cui tutti i partiti si sono impegnati. Cosa chiedono i sindacati? Rassicurazioni per il nuovo contratto. Bisognerà capire se ci sarà la volontà del Governo di rispondere e dare il via libera al rinnovo di un contratto ormai scaduto dallo scorso dicembre. Credo invece che non si potrà fare moltissimo sul versante della formazione, che per essere obbligatoria deve essere in qualche modo incentivata dallo Stato. Si tratterebbe di allestire un impianto, anche molto oneroso; su breve termine ho dei forti dubbi. Staremo a vedere, dipende da FdI, che ha delle percentuali di rappresentanza parlamentare veramente alte”, ha commentato Giuliani.
E sul prossimo Ministro dell’Istruzione: “Ancora è tutto molto prematuro. Dobbiamo attendere innanzitutto che si ufficializzi l’assegnazione del Governo a Giorgia Meloni, per cui ci sono dei tempi. A quel punto si potrà iniziare a parlare di ministri. Nel caso della scuola sarà importante capire se affidare il comparto a un ministro tecnico o ad uno puramente politico. In questo secondo caso abbiamo rappresentanti all’interno dei partiti di centrodestra che negli ultimi anni hanno seguito da vicino le sorti della scuola. Credo che se fossi io a decidere affiderei il Ministero a un politico che abbia le spalle larghe e una forte preparazione di base, non solo politica: un dirigente scolastico, un docente, qualcuno che conosca la scuola. Mai come adesso c’è bisogno di competenza e di visione a 360 gradi”, questo l’identikit del prossimo inquilino di Viale Trastevere delineato dal direttore della Tecnica della Scuola.
“Le questioni sono tante da affrontare e bisogna avere il coraggio di scegliere e di dare un’impronta decisa e capire quali sono le priorità. Una su tutte la questione PCTO. Un docente o un preside che conosce bene l’importanza dell’alternanza scuola lavoro soprattutto nei professionali e nei tecnici potrebbe trovare una soluzione, una mediazione per garantire che queste forme di avvicinamento al lavoro vengano svolte in sicurezza, cosa che oggi non sempre accade”, ha concluso Giuliani riallacciandosi all’attualità.
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