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Elezioni 2022, i sindacati a confronto con i partiti sulla scuola: “Dalla politica ci aspettiamo molto di più”

Sindacati e partiti politici a confronto sui temi dell’istruzione e della formazione in una tavola rotonda che si tiene a Roma giovedì 8 settembre, dalle ore 10 alle ore 13, presso la sala convegni “Roma Eventi” (via Alibert, 5/a).

Presenti in rappresentanza delle forze politiche l’on. Valentina Aprea (Forza Italia), le on. Carmela Bucalo e Paola Frassinetti (Fratelli d’Italia), l’on. Eleonora Forenza (Rifondazione Comunista), l’on. Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana), le on. Manuela Ghizzoni e Irene Manzi (PD), Enzo Maraio (PSI), l’on. Rossano Sasso (Lega – Salvini), la sen. Daniela Sbrollini (Italia Viva), l’on. Manuel Tuzi (M5S), Massimo Arcangeli (Unione popolare – de Magistris).

Ecco i vari interventi dei sindacati presenti all’evento.

Sinopoli: “La formazione deve essere per tutti, non selettiva per costruire competizione”

Così Francesco Sinopoli, segretario generale della FLC CGIL: “Avevamo già detto alla Ministra Azzolina e poi a Bianchi di mettere in cattedra in modo semplice un numero elevato di insegnanti. Bisognava stabilizzare i precari investendo sulla loro formazione. Ma hanno fatto il contrario. Se l’anno scolastico parte male è colpa di scelte sbagliate. Come minimo bisognerebbe scorrere le graduatorie anziché fare nuovi concorsi. La formazione deve essere per tutti, non selettiva per costruire competizione. Sì a percorsi abilitanti e ragionare sulla stabilizzazione dei precari”.

D’Aprile: “Ringraziare i docenti, che vanno a scuola con stipendi che fanno ridere”

Così Giuseppe D’Aprile, segretario generale della Uil Scuola: “A volte mi sembra di ascoltare politici che non conoscono come siano andate le cose a scuola. Le cose che avete criticato sono state partorite da Governi in cui eravate tutti presenti. Nessuno dei politici ha ringraziato i docenti, che hanno lavorato con dedizione nonostante le disgrazie della scuola e continuano a farlo, con stipendi che fanno ridere. La scuola è la realtà di tutti i giorni, le strutture sono fatiscenti. Dobbiamo conoscere la scuola, vedere come funzionano le cose in Italia e poi ragionare sulla scuola”.

“Bianchi ci ha detto di rinnovare il contratto scuola ma ciò non è stato fatto. Indipendentemente dalla media europea il personale italiano si merita stipendi adeguati”.

Di Meglio: “Prima di pensare all’obbligo della scuola dell’infanzia, pensiamo se ci sono davvero queste scuole”

Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti – Federazione Gilda-Unams: “Sarebbero bastati poche centinaia di milioni per rendere decoroso il rinnovo del contatto docenti. Mi piacerebbe cominciare a vedere la politica meno ideologica e più pratica. Prima di pensare all’obbligo della scuola dell’infanzia, pensiamo se ci sono davvero queste scuole. Vorremmo una scuola con meno burocrazia e con più energie da spendere per gli alunni. Eliminare gli adempimenti inutili”.

Barbacci: “Non ne siamo usciti migliori e non è andato tutto bene”

“Dalla politica mi aspetto molto di più. Ci siamo detti che ne saremmo usciti migliori, che sarebbe andato tutto bene, non è così- spiega Ivana Barbacci della Cisl Scuola – La scuola è il perno sociale di questo paese, o decidete di prendervene carico o il Paese fallisce. C’è un’emergenza educativa, c’è la responsabilità dei nostri ragazzi e di chi li educa. Abbiamo vissuto le stagioni delle risorse che mancavano, dei precari, del disvalore della scuola. Oggi si va a scuola con la paura di essere presi a schiaffi. Non guardate indietro perché ciascuno di voi ha una colpa, guardate avanti. Dopo il 25 settembre vi chiederemo conto di quanto avete scritto. L’impegno che va assunto oggi è sulle retribuzioni”.

Serafini: “Dove prenderete le risorse per tutte le vostre promesse?”

Così Elvira Serafini, segretaria generale Snals Confsal: “Ho la sensazione che dal 25 le cose andavano meravigliosamente bene, la scuola avrà una trasformazione totale. Mancano soltanto pochissimi giorni e il problema scuola, università e ricerca sarà risolto. Tutti ci hanno confermato che dal 26 i nostri problemi saranno risolti, il precariato, gli stipendi. Firmeremo un contratto da favola. So che dovete fare i conti e i conti sono drammatici. Le vostre promesse, i vostri programmi, però stiamo coi piedi per terra. Abbiamo firmato con presidenti del governo, tutto è stato vano, le vostre promesse non le abbiamo potute mantenere e la realtà è drammatica. Dove andrete a prendere le risorse ancora non l’ho capito. Ci hanno tolto l’organico Covid, abbiamo le segreterie inchiodate, le scuole senza i dirigenti, il precariato, i concorsi. Ascoltate la parte sociale”.

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Redazione

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