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Elezioni 2022. La ex ministra Lucia Azzolina in DIRETTA con La Tecnica della Scuola

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Nel nuovo appuntamento della Tecnica della Scuola LIVE la ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina dialogherà, con il direttore Alessandro Giuliani e con il vice direttore Reginaldo Palermo, di scuola, di politica, di elezioni, in vista del voto del 25 settembre.

Ricordiamo che la deputata di Impegno civico si presenta davanti agli elettori in Piemonte e in Sicilia, al fianco della coalizione di centro sinistra capitanata dal Pd di Enrico Letta. Una parabola chiusa, dunque, quella con il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte.

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Proiezioni elettorali

Ma come procede la campagna elettorale dei partiti? Secondo i dati Ipsos, FdI consolida il primato con il 25,1% delle preferenze, facendo registrare una crescita di 1,1% rispetto a fine agosto. Il Pd con il 20,5% si conferma al secondo posto, perdendo il 2,5% dei consensi. A seguire il M5S che si attesta al 14,5% (+1,1% rispetto a fine agosto) e precede la Lega (12,5%, in calo di 0,9%). Forza Italia, stabile all’8% e il Terzo polo con il 6,7% (in crescita di 1,7%). Tra le altre forze politiche, ad oggi, supererebbero la soglia di sbarramento del 3% solamente l’alleanza Verdi, Sinistra e Reti civiche (3,4%) e Italexit (3%).

Impegno civico, con cui la ex ministra è candidata insieme a Luigi Di Maio, si mantiene sotto l’1%, un risultato che non potremmo definire soddisfacente.

Il programma di Impegno Civico

Che scuola ha in mente il partito di Luigi Di Maio e Lucia Azzolina? Il programma di Impegno Civico si traduce fondamentalmente in un doppio percorso di riforma che punta su due azioni chiave:

  • ridefinire i percorsi scolastici, le indicazioni ministeriali che definiscono i contenuti dell’insegnamento e l’effettivo processo di apprendimento per renderli all’altezza delle sfide dettate dallo sviluppo tecnologico e dalla ricerca di nuove competenze;
  • introdurre processi di formazione valorizzazione che restituiscano dignità sociale al ruolo degli insegnanti. Una valorizzazione che non può che passare da un migliore trattamento economico, oltre che dai percorsi di carriera legati alle figure di middle management.

Gli insegnanti non sono tutti uguali, insomma, la politica evidentemente ne prende atto, e dunque progetta percorsi di carriera legati al merito e alle competenze acquisite, che comportino ruoli e compiti diversi per i quali occorrono riconoscimenti economici diversi.