Il caso della candidatura dell’ex ministra Lucia Azzolina nelle liste del Partito Democratico, in occasione delle prossime elezioni politiche di fine settembre, sembra essere spinoso per il segretario dei dem Enrico Letta: soprattutto per le forti divergenze che la stessa Azzolina, ex del M5S, ha avuto con il Partito Democratico quando era ministro a Viale Trastevere.
Nel giugno 2020, ad esempio, quando Lucia Azzolina era ministro dell’Istruzione, il deputato ed ex presidente Pd Matteo Orfini annunciò l’intenzione di votare contro il decreto Scuola in corso di approvazione alla Camera, in dissenso dal suo gruppo e dalla maggioranza di governo. Per Orfini, la mediazione raggiunta sul concorso per l’immissione in ruolo dei nuovi docenti era totalmente insufficiente. Le dichiarazioni di Orfini furono molto dure: “Non si riconoscono i titoli e gli anni di servizio dei precari che insegnano da anni nei nostri istituti”.
Intervistato da Fanpage, il deputato dem mise nel mirino tutta la gestione del ministero dell’Istruzione da parte della ministra Azzolina, a cominciare dalla strategia per il ritorno sui banchi di scuola nel settembre 2020. “Non c’è un piano” disse Orfini in senso molto critico: “Di fronte alle posizioni irragionevoli del M5S e di Conte, il Pd si è arreso”.
Nell’agosto 2020, a ridosso dell’avvio dell’anno scolastico 2020/2021, la ministra Lucia Azzolina rilascia un’intervista, durante la quale “attacca” i sindacati, colpevoli, a suo dire, di sabotare il regolare avvio di anno scolastico. Dopo tale intervista ci fu una vera e propria alzata di scudi del Partito Democratico ritenendo gravissime le accuse rivolte dal ministro dell’Istruzione contro le organizzazioni sindacali.
In quell’occasione, Azzolina disse: “Le scuole riapriranno dall’1 settembre”, nonostante “sia in atto un sabotaggio da parte di chi non vuole che ripartano”.
Contro la dichiarazione di Lucia Azzolina intervenne il senatore Francesco Verducci del PD, vicepresidente commissione Cultura e Istruzione di Palazzo Madama.
Le parole di Verducci contro l’Azzolina furono molto dure: “L’intervista della ministra Azzolina che accusa di ‘sabotaggio’ i sindacati è assolutamente sconcertante. Un tentativo di scaricabarile grottesco e fuori dalla realtà”.
Il Governo dovrebbe perseguire il massimo di condivisione, invece qui si soffia sul fuoco della tensione sociale su un fronte delicatissimo come quello della scuola. È grave e sbagliato questo atteggiamento. Mancano troppe certezze sulla riapertura, e questa responsabilità è innanzitutto del ritardo del Ministero e dall’aver per troppo tempo ignorato il dialogo con le parti sociali”.
Un’altra questione che non ha mancato di sollevare polemiche politiche tra PD e Lucia Azzolina, è stata la nomina che la ministra del M5S ha fatto come Capo Dipartimento al Ministero dell’Istruzione. L’avere rimosso la dottoressa Carmela Palumbo per nominare al suo posto il berlusconiano Marco Bruschi ha sollevato polemiche anche con esponenti del Partito Democratico.
Adesso il segretario dei dem, Enrico Letta, si trova a dovere decidere sulla candidatura nelle liste del PD proprio di Lucia Azzolina.
Si tratta senza alcun dubbio di una candidatura scomoda ma, a quanto pare, necessaria. Fra qualche giorno potremo vedere se sarà una candidatura sull’uninominale con il “paracadute”, inserita quindi in qualche listino sicuro, oppure se si tratterà una candidatura tutta da verificare, in base all’andamento delle urne.
Di sicuro, la questione non mancherà di sollevare polemiche all’interno del Partito Democratico.
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