“Fratoianni si è battuto per la scuola pubblica, Gelmini ha tagliato i fondi alla scuola e sostiene l’autonomia differenziata. Come possono stare insieme?”. A chiederlo pubblicamente è Luigi de Magistris, leader di Unione Popolare, rimarcando la visione opposta che i due politici hanno sull’istruzione dei nostri giovani: allargata tutti, gratuita, fortemente laica e finanziata pubblicamente per Fratoianni; più selettiva, sostenitrice degli istituti privati e orientata al mondo del lavoro, sempre propensa ai risparmi e all’integrazione con le aziende, quella dell’ex ministra dell’Istruzione per un ventennio alleata di Silvio Berlusconi e da pochi giorni confluita nel partito di Carlo Calenda.
In un’intervista a ‘Left’, l’ex primo cittadino di Napoli ha detto che “avevamo proposto di formare un terzo polo” e si poteva realizzare se solo “Fratoianni avesse ascoltato la base del suo partito, che si è espressa in modo chiaro in proposito”.
Il magistrato ha anche tenuto a rimarcare quella che sui “media domina” da giorni, ovvero “la sceneggiata degli uni apparentemente contro gli altri, mentre sono tutti quanti insieme come ministri del governo Draghi”: il riferimento è sempre all’alleanza fortemente trasversale che per un anno e mezzo ha sostenuto l’attuale premier dimissionario. E per questo sostiene che “siamo l’unica proposta alternativa alle destre”.
“Rispetto al Patto Letta-Calenda – dice ancora De Magistris – assistiamo a un quadretto tragicomico da saltimbanchi della politica. Da tempo stavano lavorando a un grande centro. Lo scenario è chiaro: Da una parte le destre (più che centrodestra direi destra con un pizzico di centro, con Meloni, Salvini e quel che rimane di Forza Italia di Berlusconi), dall’altra un grande centro”.
Per il numero uno di Unione Popolare, inoltre, “ormai è definitiva la collocazione al centro di Letta, principale azionista del governo Draghi, protagonista del fronte bellicista, regista del grande centro che va da Mastella a Gelmini, Carfagna, Brunetta Calenda, Di Maio, Renzi, Fratoianni Bonelli. È inutile agitare lo spauracchio della destra quando ci sei pappa e ciccia ogni giorno”.
Dopo avere detto che sarebbe utile introdurre “un reddito domestico a quello di cittadinanza per chi è senza introiti”, ma “non deve essere un alibi per non attivare politiche per il lavoro”, oltre che “dare è il varo del salario minimo” e “tassare le grandi rendite finanziarie, quelle degli oligarchi e gli extra profitti delle multinazionali”, De Magistris ha spiegato che “secondo i nostri calcoli c’è bisogno di almeno un milione di posti di lavoro nella pubblica amministrazione”.
Le immissioni in ruolo nella PA sarebbero indispensabili, ha continuato De Magistris, “perché ormai abbiamo solo pensionamenti. Per far ripartire il Paese deve ripartire anche il settore pubblico, il che significa far funzionare bene la pubblica amministrazione e snellire la burocrazia”.
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