Negli ultimi giorni è stato registrato un boom di iscrizioni su TikTok, il social media più in voga tra i membri della Generazione Z, tra i politici italiani che sperano di allargare il proprio bacino elettorale anche ai giovanissimi. Solo la scorsa settimana hanno fatto capolino sulla piattaforma Silvio Berlusconi, Vittorio Sgarbi e Matteo Renzi, tra polemiche e critiche per il loro modo di comunicare.
Sono molti coloro che hanno preso la decisione dei politici di iscriversi a TikTok per raggiungere i più giovani come una mera mossa da campagna elettorale, che poco servirà a cambiare le loro sorti. Secondo molti è con le riforme, con i programmi elettorali, che si avvicinano i ragazzi. Questo è il parere, ad esempio, di Maurizio Lupi, membro del partito Noi Moderati.
Le parole del deputato ex Forza Italia sono state riportate da Adnkronos. “Puntare sui giovani significa investire sulla scuola, non sbarcare su TikTok”, ha detto Lupi. Quest’ultimo, poi, ha approfittato per parlare delle idee del suo partito a proposito di scuola.
No a DaD e tagli alla scuola
“Per noi l’educazione, la formazione, la ricerca e la scuola costituiscono il primo pilastro del programma che abbiamo stilato e firmato insieme a tutte le forze del centrodestra”, ha detto. Anche Noi Moderati si pone l’obiettivo di aumentare la retribuzione dei docenti: “Come prima cosa vogliamo portare lo stipendio degli insegnanti al livello di quelli europei. La scuola forma i ragazzi di oggi, uomini di domani, non possiamo ipotecare il loro futuro e quello del Paese”, ha continuato Lupi.
“Siamo contrari a qualsiasi riduzione di fondi alla scuola ed a nuove ipotesi di Didattica a distanza”, ha puntualizzato, prima di concludere con un commento amaro sulle problematiche emerse in questi giorni di rientro a scuola: “Le scuole stanno per riaprire, e siamo già in emergenza: si parte con 200 mila professori in meno, addirittura nel Lazio si rischia l’orario ridotto”.