Continuano far discutere le parole pronunciate da Carlo Calenda, leader di Azione, secondo cui “tutti i ragazzi di qualunque condizione sociale devono fare il liceo, gli studi professionali e tecnici devono essere rinviati a dopo”. A replicare a Calenda è stato anche il segretario della Lega, Matteo Salvini: intervenendo alla festa della Lega Romagna a Cervia, nel Ravennate, il leader del Carroccio ha detto che una volta al Governo “sulla scuola faremo l’opposto di quello che sostiene Calenda: vogliamo più specializzazioni, più istituti tecnici, professionali e alberghieri collegati col mondo del lavoro”.
Il “disegno” leghista sulla scuola, del resto, è noto: il collegamento con il mondo del lavoro è uno dei punti chiave, assieme agli investimenti per il Pcto e l’orientamento, anche in chiave di lotta alla dispersione scolastica che in Italia, soprattutto in alcune province del Sud, raggiunge cifre doppie o addirittura triple rispetto alla media nazionale attestata tra il 13 il 14 per cento.
Tra i primi a respingere la proposta di Calenda era stata Valentina Aprea (Forza Italia), grande sostenitrice della recentissima legge sugli ITS Academy: “E’ una proposta sbagliata e anacronistica che porterebbe ad aumentare ulteriormente la dispersione scolastica e formativa già molto alta nel nostro Paese e azzererebbe l’Istruzione e Formazione Professionale delle Regioni”, ha detto la forzista.
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