In provincia di Bergamo il rinnovo della componente elettiva del CSPI diventa occasione per uno scontro fra Anief e Unicobas.
Quest’ultimo sindacato chiede al dirigente di una scuola della provincia l’autorizzazione a svolgere una assemblea on line in orario di servizio.
Ma l’Anief non ci sta e scrive al dirigente scolastico segnalando una irregolarità, per difformità rispetto alle disposizioni contenute nell’articolo 30 comma 9 dell’OM 234/23.
Non si tratta di riunione ma di assemblea, eccepisce l’Anief che aggiunge: “Nel caso specifico e relativo alle elezioni CSPI le riunioni devono essere svolte nelle ultime due ore di lezione o di servizio”.
Pronta la replica di Unicobas che ricorda che proprio il comma 4 dell’art. 30 dell’OM in questione così recita: “Le riunioni per propaganda elettorale sono riservate … ai presentatori, ai rappresentanti e ai candidati delle liste presentate per le elezioni del Consiglio, nonché alle organizzazioni sindacali e alle associazioni professionali delle categorie da rappresentare”.
Senza considerare che la stessa OM (art. 30, comma 7) recita: “La facoltà di chiedere assemblee ai dirigenti scolastici è in capo al presentatore di lista, ai candidati, alle organizzazioni sindacali e alle associazioni professionali per le rispettive categorie da rappresentare secondo quanto previsto dalla presente Ordinanza”.
Inoltre – sostiene sempre Unicobas – va anche detto che il comma 9 dell’articolo 30 stabilisce che “le ore per lo svolgimento di riunioni … sono da considerarsi aggiuntive rispetto a quelle previste dal CCNL”.
Per quanto attiene poi la questione dell’orario delle assemblee Unicobas segnala che “le ultime due ore indicate dalla citata OM, possono avere mero carattere di suggerimento ‘ordinatorio’, ma mai perentorio, atteso che le regole generali previste per le assemblee sindacali in orario di servizio, esistenti a monte e prevalenti rispetto alla gerarchia delle fonti, prevedono espressamente entrambi le possibilità, essendo la ratio della norma tesa a evitare assemblee nelle ore centrali della didattica ed a garantire e contemperar il diritto all’informazione dei lavoratori (ex L. 300/70, etc.) ed il diritto allo studio ed alla mobilità degli alunni, ché altrimenti l’ultimo dei due subirebbe un danno superiore alle due ore consentite”.
Unicobas conclude segnalando ai dirigenti scolastici che “per tutti i motivi su esposti, le assemblee elettorali per il rinnovo del CSPI non sono soggette alle regole dettate dal CCNL rispetto alla titolarità del diritto di assemblea in orario di servizio, ché altrimenti sindacati ed associazioni presentatisi alle elezioni per il CSP resterebbero prive di tale diritto”.
Pungente il commento del segretario nazionale di Unicobas Stefano d’Errico: “E’ appena il caso di aggiungere che quando uno o più sindacati usano il proprio tempo nel cercare di contrastare la legittimità di un’altra sigla rispetto al diritto di presentare il proprio programma agli operatori della scuola, si qualificano da soli”.
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