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Elezioni CSPI: non ci sono ancora dati dopo due settimane; Unicobas parla di scarsa regolarità e trasparenza

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A distanza di due settimane dal voto per il rinnovo della componente elettiva del Consiglio superiore della pubblica istruzione poco o nulla è dato di sapere in via ufficiale.
Sembra, insomma, che la tanto decantata “digitalizzazione” dell’amministrazione scolastica sia ancora di là da venire.
E’ curioso infatti che, ad oggi, non si sappia neppure con precisione quanti docenti e quanti Ata abbiano partecipato al voto.

Tanto che il sindacato di base Unicobas parla di una procedura elettorale non del tutto regolare e trasparente.

“Più unica che rara la dinamica della trasmissione dei dati elettorali ai rappresentanti di lista adottata dalla Commissione Elettorale Centrale e dai Nuclei territoriali”: così il segretario nazionale Stefano d’Errico che rende noto di aver sollecitato i responsabili del Nucleo per la provincia di Roma, ma di non essere riuscito ad avere risposte esaustive.
Anzi la Commissione elettorale non sarebbe neppure in grado di comunicare il numero degli aventi diritto al voto, nonché delle schede nulle e bianche, dati che invece sono contenuti nei verbali trasmessi dalle singole scuole.
“C’è un vulnus evidente alle regole di trasparenza, ma c’è anche un problema di democrazia – afferma d’Errico – perché in questo modo non è possibile neanche rilevare la consistenza del voto sul piano locale e nazionale, in quanto analoga prassi è stata seguita in tutte le province”.
“Saranno queste – accusa il segretario nazionale – le uniche elezioni nel pianeta a non considerare la percentuale di affluenza al voto. E si tratta di un milione e duecentomila aventi diritto!  Non sappiamo, e forse non sapremo mai, quante siano le schede annullate, e perché siano state annullate”.
Ma le irregolarità, sempre secondo d’Errico non finiscono qui perché si parla anche di verbali segnatamente incongrui, “dove – afferma Unicobas – il numero dei voti espressi non combacia con quelli assegnati o dove le preferenze sono state impropriamente aggiunte ai voti di lista, gonfiando il dato elettorale o, viceversa, non sono state attribuite come voto di lista”.

Nei prossimi giorni, intanto, dovremmo sapere qualcosa di più sui risultati del voto che – stando alle prime indiscrezioni – non sarebbero affatto scontati.
Si parla anzi di risultati sorprendenti con cali vistosi di voti per sindacati importanti e per affermazioni inaspettate da parte di altre sigle. Le sorprese maggiori potrebbero arrivare dal voto del personale Ata.