Elezioni CSPI: verbali provinciali tutti da rivedere?

Secondo voci ufficiose che stanno però circolando con una certa insistenza i dati fin qui forniti dagli Uffici scolastici regionali sul voto per il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione potrebbero non essere del tutto precisi. Sembra infatti che, finalmente, al Ministero si siano accorti di un “problemino” che la nostra testata aveva segnalato già qualche giorno addietro.
La questione è piuttosto semplice e ci stupisce molto che al Ministero abbiano aspettato fino ad oggi per accorgersene e per intervenire di conseguenza.
Il punto è che nei verbali riassuntivi delle commissioni provinciali che raccolgono i dati provenienti dalle singole scuole non sono indicate nè le schede nè quelle bianche.
Questa mancanza rende impossibile un adeguato controllo sulla regolarità del voto e del conteggio dei voti spettanti a ciascuna lista
Facciamo un esempio.
Nella provincia X abbiamo 1.000 votanti che hanno espresso il loro voto così:
lista A   500 voti
lista B   300 voti
lista C   150 voti
Totale voti validi e tenuti in conto per la distribuzione dei seggi: 950
Si dà per scontato che le bianche e le nulle siano complessivamente 50.
Ma evidenziare questo dato nei verbali è assolutamente fondamentale perchè se invece risultasse che le bianche sono 40 e le nulle 30, ci troveremmo di fronte ad un dato sicuramente anomalo: 950 voti validi + 40 bianche e 30 nulle danno un totale di 1.020 schede che non corrisponde al numero dei votanti. Significa che da qualche parte c’è un errore che sarebbe bene individuare e correggere. 
Adesso al Miur qualcuno si è accorto di questa anomalia e pare che sia stata data indicazione agli USR di allertare le Commissioni provinciali affinchè provvedano a rivedere i verbali inserendo anche i numeri delle schede non valide (nulle e bianche). 
Questo “intoppo” provocherà un ritardo nella elaborazione dei dati generali.
E pensare che sarebbe bastato poco: sarebbe stato sufficiente “ragionare” un po’ di più sul modello di verbale provinciale, esattamente come abbiamo fatto noi.

 

Reginaldo Palermo

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