Tra il 6 e il 9 giugno (in Italia l’8 e il 9) in tutti i paesi dell’Unione Europea i cittadini sono chiamati alle urne per eleggere i 720 deputati che comporranno il prossimo parlamento europeo.
Si tratta di un evento importantissimo nella vita dell’Unione Europea, e dei paesi che ne fanno parte, in un momento nel quale il mondo è attraversato da conflitti armati e guerre che lasciano intravedere l’entrata in quella che papa Francesco chiama la “terza guerra mondiale a pezzi”.
Il Parlamento europeo è un’importante sede del dibattito politico e del processo decisionale a livello dell’Unione europea. Le sue deputate e i suoi deputati sono scelti direttamente dal corpo elettorale di tutti gli Stati membri per rappresentare gli interessi delle cittadini e dei cittadini nel processo legislativo europeo e per garantire il funzionamento democratico delle altre istituzioni dell’UE.
Le prime elezioni del Parlamento Europeo si tennero nel 1979. Nel corso degli anni e con le successive modifiche dei trattati europei, il Parlamento ha acquisito importanti poteri legislativi e di bilancio che gli permettono di determinare, insieme ai rappresentanti dei governi degli Stati membri riuniti in seno al Consiglio, la direzione da imprimere al progetto europeo. Nel far ciò, il Parlamento si è adoperato per promuovere la democrazia e i diritti umani – non soltanto in Europa, ma in tutto il mondo.
Il sito del Parlamento Europeo permette ci comprendere come funziona, come opera, in quante e quai commissioni è suddiviso, dove si riunisce.
Il Parlamento Europeo ha infatti due sedi istituzionali, la principale a Bruxelles e la seconda in Francia a Strasburgo dove si tengono le sessioni plenarie di quello che è il più grande parlamento transnazionale del mondo e dell’unica istituzione europea eletta direttamente.
Al Corriere della Sera la presidente del parlamento Europeo, Roberta Metsola, ha dichiarato che, da qui a giugno abbiamo due sfide cui seguirà la terza, dopo le elezioni
La prima riguarda la partecipazione al voto.
Nel 2019 la partecipazione ha raggiunto il 50,6% dopo il crollo del 2014 al 42,6%, il minimo storico dal 1979 quando ci furono le prime elezioni europee.
La seconda battaglia è contro la disinformazione, un impegno sfociato nelle nuove leggi europee che obbligano le piattaforme web a intervenire sui contenuti fake.
La terza, che inizierà invece a urne chiuse, sarà quella per la governabilità.
Il 15 aprile 2024, si è tenuta l’ultima lezione in diretta di educazione civica promossa dal nostro quotidiano.
Lezione dedicata proprio alle Elezioni del Parlamento Europeo, è stata l’occasione per riflettere sull’Unione Europea e per conoscere il suo funzionamento, il suo ruolo, le sfide che ognuno di noi, come cittadino europeo, si trova davanti.
Gli esperti che hanno partecipato alla diretta sono due personalità di grande rilievo nel panorama delle scienze politiche e giuridiche italiane ed europee Il primo è Michele Ainis, costituzionalista e professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico nell’università di Roma Tre oltre che editorialista e saggista, il secondo è Giuseppe Marazzita, docente di Istituzioni di diritto pubblico e Diritto pubblico dell’ambiente all’Università di Teramo, autore del saggio “La costituzione Europea”.
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