Tutto capovolto. Se le elezioni del 4 marzo avevano visto il boom del Movimento Cinque Stelle e il crollo del Partito Democratico, le elezioni europee del 26 maggio vedono il trionfo della Lega che sfonda la quota del 30% e sale addirittura al 34%, il doppio rispetto al dato dello scorso anno. Il M5S, invece, scende al 17%, mentre il PD risale fino al 22%.
Forza Italia tiene e Fratelli d’Italia supera la soglia del 4%.
Quando mancano circa 200 sezioni dalla fine dello spoglio (61.357 sezioni scrutinate su 61.576), la Lega è al 34,34% di consensi con 9.123.555 voti, il Pd è il secondo partito al 22,71% pari a 6.032.221 voti, M5S è al 17,05% con 4.529.905 voti. Forza Italia è al 8,78% pari a 2.333.579 voti, Fdi al 6,46% con 1.717.054 voti.
“Chiedo un’accelerazione sul programma di governo. A livello nazionale non cambia nulla”, ha detto il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini a Milano.
“Siamo il primo partito in Italia, adesso si cambia in Europa”, ha detto il leader della Lega. “Molto soddisfatti per l’esito elettorale, la scelta della lista unitaria è stata vincente. Il bipolarismo è tornato a essere centrato sulla presenza del Pd”, ha detto il segretario Pd Nicola Zingaretti.
“Restiamo comunque ago della bilancia in questo governo. Da qui in avanti più attenzione ai territori“, ha detto il vicepremier e leader M5S Luigi Di Maio. “Siamo stati penalizzati dall’astensione, soprattutto al Sud, ma ora testa bassa e lavorare”.
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