Lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet è intervenuto, su La7, all’interno del programma “Otto e Mezzo” commentando la campagna elettorale per le elezioni europee. Ecco le sue parole: “Non ho sentito in questa campagna elettorale parlare di scuola, di educazione, di formazione”, ha esordito.
“Tra poco ci sarà il primo esame di maturità con l’intelligenza artificiale, siamo contenti? Siamo contenti di non sapere se i temi saranno scritti da un algoritmo? Se non ci occupiamo di questo non ci occupiamo del futuro ma di un presente malconcio”, ha aggiunto, parlando di ciò che a suo avviso è importante.
“Non sappiamo più educare, non sappiamo se dobbiamo essere severi, se dobbiamo fare finta di niente. Non sappiamo più fare niente e i ragazzi se ne sono accorti. Se avessi 18 anni sarei molto più arrabbiato di quanto sono arrabbiati i ragazzi oggi”, ha concluso.
Lo scorso 2 giugno c’è stato un interessante faccia faccia tra il docente e scrittore Enrico Galiano e lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet. I due hanno discusso di educazione a Dilemmi, su Rai3, secondo due diverse prospettive. Ecco il loro botta e risposta.
Crepet: “Percepisco preoccupazione, le persone sono disorientate. L’educazione democratica, secondo cui siamo tutti uguali, è fallimentare. C’è un disagio nell’età evolutiva. Noi abbiamo contestato i nostri genitori per diventare servi dei figli. Questo è un fallimento”.
Galiano: “Quando ho iniziato un docente mi ha consigliato di avere uno sguardo triste in classe. Devi fare vedere che sei arrabbiato, così i ragazzini si calmano. L’insegnamento è una branca della recitazione. A volte ho usato questo approccio, ma poi col tempo ho capito che con l’allegria si ottengono più risultati. Le emozioni che proviamo mentre impariamo si fissano nella memoria e si collegano alla nozione. Se impariamo qualcosa con la paura resterà sempre la paura di quel concetto”.
“Voi vi fareste curare l’appendicite con gli strumenti del 1800? No. Perché ci sono approcci come questo ancorati a strumenti del passato. Ad esempio, il voto in condotta“.
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