Le scuole, seggio elettorale in occasione delle elezioni politiche del 4 marzo, dovranno essere messe a disposizioni delle amministrazioni comunali da venerdì 2 marzo a martedì 6 marzo, così come disposto dal Ministero dell’Interno con la nota n.441 del 8 gennaio. Una chiusura delle scuole, con conseguente sospensione delle attività didattiche, molto lunga, considerando anche il maltempo che sta flagellando l’Italia.
Gli effetti della chiusura totale delle scuole
Nelle scuole chiuse per le elezioni, così come segnala Italia Oggi, tutte le attività saranno sospese e il personale della scuola non è tenuto a prestare servizio o a recuperare le ore di servizio non svolte. Nelle scuole non sede di seggio tutto rimane normale.
Il funzionamento dei seggi, compresa la predisposizione dei locali con conseguente pulizia, è di competenza del comune che utilizza il proprio personale.
Per alcuni compiti, compresi quelli della vigilanza, è possibile utilizzare anche personale ausiliario in servizio della scuola che può prestare servizio su base volontaria previo compenso del Comune. Il personale scolastico di ruolo può usufruire di permessi retribuiti (la misura non vale per i precari).
Ci sono anche le agevolazioni per viaggi via treno, mare, autostrade o aereo indicate nella circolare del Ministero dell’Interno n.13 del 6 febbraio.
I diritti del personale scolastico impegnato nel seggio
Al personale con contratto a tempo indeterminato e determinato, impegnato nei seggi elettorali, ai sensi dell’art. 119 del T.U. n. 361/57, modificato dalla Legge n. 53/90, e dell’art. 1 della Legge 29.1.1992, n. 69, è riconosciuto il diritto di assentarsi dal servizio per tutto il periodo corrispondente alla durata delle operazioni di voto e di scrutinio. L’assenza è considerata attività lavorativa a tutti gli effetti, valida anche sotto il punto di vista previdenziale.
Inoltre il personale ha diritto a recuperare le giornate non lavorative, compresa la domenica con recuperi compensativi.
Le scuole chiuse nelle grandi città