Politica scolastica

Elezioni, la ministra Fedeli sarà capolista al Senato per il Pd nel collegio di Caserta

È ufficiale: la capolista al Senato delle elezioni politiche 2018 per il Pd in Campania nel collegio di Caserta, sarà l’attuale ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli. Disco rosso, invece, per la ministra della Difesa, Roberta Pinotti, inizialmente indicata sempre come capolista al Senato a Caserta.

Il cambio nella lista, scrive l’Ansa, è stato deciso dal Partito Democratico che aveva indicato, sempre il 28 gennaio, la responsabile della Difesa nella lista pubblicata sul proprio sito web e poi ha provveduto al cambiamento.

Al secondo posto in lista resta il presidente del partito in Campania Stefano Graziano che nei giorni scorsi era stato indicato come capolista ma è poi sceso al numero due per esigenze di riequilibrio di genere a livello nazionale che hanno portato il PD a inserire un ministro donna in quel collegio.

Non sarà una passeggiata

Diciamo subito che la candidatura della Fedeli non sarà una passeggiata: nel territorio campano, infatti, gli exit poll indicano in quel territorio campano sia Forza Italia sia il Movimento 5 Stelle in discreta crescita. Mentre il Pd potrebbe andare incontro, come su altre province del territorio nazionale, una disaffezione che parte proprio dal mondo della scuola che ha origine proprio dall’approvazione della contestatissima riforma 107 approvata due anni e mezzo fa.

A Napoli centro Marco Rossi Doria, maestro di strada ed ex sottosegretario

Sempre rimanendo in Campania, l’Ansa scrive che dopo la rinuncia del parlamentare uscente Pd Leonardo Impegno, la battaglia nell’uninominale nel collegio di Napoli centro toccherà Marco Rossi Doria, maestro di strada ed ex sottosegretario all’Istruzione per due governi consecutivi, di recente intervistato al Miur dalla Tecnica della Scuola nel giorno della presentazione dei dati nazionali sulla dispersione scolastica e sul progetto attivato dal Miur per ridurla ulteriormente: in quell’occasione, Doria ha indicato quali sono gli antidoti contro l’alto numero di alunni che lasciano ancora oggi i banchi prima del tempo, visto che l’Italia è attorno al 15% di abbandoni prima dei 16 anni di età (mentre da tempo l’Ue ha indicato coma limite il 10%).

Alessandro Giuliani

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