Sull’estensione del Buono Scuola in Lombardia non tutti gli schieramenti si dicono d’accordo. Alle dichiarazioni palesemente favorevoli al bonus annuale finanziato delle istituzioni locali, espresse da Gabriele Albertini (lista Monti) e Roberto Maroni (colazione del Centro-Destra), risponde Andrea Di Stefano, appartenete alla lista di sinistra “Etico”, che sostiene Ambrosoli. Sinora è stata l’unica, ad oggi, a schierarsi apertamente contro questo meccanismo di finanziamento della scuola privata, peraltro ormai collaudato nella regione lombarda.
Nel programma della lista “Etico” si parla, al punto B, di “progressiva diminuzione dei fondi alle scuole private; nel 2011 l’80% dei 51 milioni destinati dalla Regione alla Dote scuola sono andati alle scuole private con il meccanismo del “Buono scuola” versato alle famiglie. Questo meccanismo costituisce di fatto un finanziamento alle scuole private, in contrasto con lo spirito della Costituzione che vede nella scuola pubblica un soggetto fondamentale per la realizzazione dei principi di libertà, uguaglianza e laicità“.
Nel programma della lista “Etico” si parla, al punto B, di “progressiva diminuzione dei fondi alle scuole private; nel 2011 l’80% dei 51 milioni destinati dalla Regione alla Dote scuola sono andati alle scuole private con il meccanismo del “Buono scuola” versato alle famiglie. Questo meccanismo costituisce di fatto un finanziamento alle scuole private, in contrasto con lo spirito della Costituzione che vede nella scuola pubblica un soggetto fondamentale per la realizzazione dei principi di libertà, uguaglianza e laicità“.
Nello stesso programma si propone anche come utilizzare questi: “per un piano di formazione e aggiornamento permanente degli insegnanti con un’attenzione particolare ai temi di grande importanza pedagogica, culturale e sociale quali ad esempio:
– la progettazione curricolare verso obiettivi di educazione alla mondialità, allo sviluppo sostenibile, ai diritti, all’intercultura, al patrimonio;
– il rafforzamento della formazione professionale come educazione permanente in coordinamento con i Piani provinciali”.
– la progettazione curricolare verso obiettivi di educazione alla mondialità, allo sviluppo sostenibile, ai diritti, all’intercultura, al patrimonio;
– il rafforzamento della formazione professionale come educazione permanente in coordinamento con i Piani provinciali”.
È evidente, a questo punto, che il destino del Buono Scuola (rafforzamento o progressiva riduzione) dipenderà dell’esito delle elezioni amministrative di fine febbraio.