Abbassare le tasse, soprattutto “Irpef e Ires” e “puntare sulla scuola e l’educazione”. A quasi quattro anni dal suo approdo al Governo, Matteo Renzi torna a ripercorrere gli stessi argomenti: parlando a Domenica Live, condotta da Barbara D’Urso, su Canale 5, sostiene che per sviluppare l’economia non bisogna puntare tanto su “tasse e sussidi ma su scuola e competenze”.
Per quasi un’ora, il segretario del Pd snocciola i punti centrali del suo programma: dal lavoro alle pensioni, dalle agevolazioni fiscali per le famiglie, al servizio civile obbligatorio per i giovani.
In linea generale, l’ex premier esorta tutti a fare una campagna elettorale “senza insulti e senza risse da condominio”. Poi, però, si schiera contro chi promette l’impossibile: “Vorrei discutere di proposte, senza fare come Vanna Marchi, come quelli che vi dicono che daranno un reddito a tutti”, osserva sarcastico.
Poi si scaglia contro i fautori della flat tax: “E’ una proposta magica che considera allo stesso modo miliardari e operai. Finche ci sono io, non ci sarà. Io voglio abbassare le tasse a chi non arriva alla fine del mese e non ai multimiliardari”.
Poi l’attuale segretario del Partito Democratico ritiene che nell’agenda degli impegni con i cittadini, in vista delle elezioni politiche di inizio marzo, prima di tutto vanno trascritte la riduzione della tassazione nei confronti dei cittadini e l’investimento nell’istruzione pubblica.
Renzi, tuttavia, si ferma agli aspetti generali: non spiega, ad esempio, se una volta tornato al Governo ha intenzione di rivedere la tanto contestata Buona Scuola oppure di confermare l’impianto. Cercando, in quest’ultima caso, di migliorare la comunicazione per chiarire la bontà degli investimenti sulla scuola attuati approvando la Legge 107 del 2015, che hanno fatto spendere al Governo tre miliardi di euro ma scontentando tutti, tranne la moglie, come ha più volte dichiarato negli ultimi mesi.
L’ex premier ribadisce dei concetti espressi quando subentrò ad Enrico Letta: in tal modo, spiega che se si investe su scuola e competenze “gli altri paesi correranno in questa direzione: bisogna creare delle competenze nella scuola e ripartite dalla capacità italiana di fare le cose. Bisogna tenere insieme la nostra tradizione e portare avanti il futuro, altrimenti l’Italia diventa solo un villaggio vacanze; io voglio aumentare il turismo ma non voglio diventare solo il villaggio vacanze di chi viene dal venerdì alla domenica”.
Renzi, quindi, argomenta ulteriormente il concetto ed entra le nel merito: “Penso che la prima cosa da fare è capire quali saranno i lavori del futuro perchè nell’arco dei prossimi anni cambia tutto, so che viene paura, io voglio bene al passato ma ci saranno robot e intelligenza artificiale; nessuno di noi avrebbe immaginato solo pochi anni fa di avere un telefonino o un’auto spaziale. All’Università Federico II di Napoli abbiamo portato quelli della Apple perchè vogliono creare lì gli ingegneri del futuro”.
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