“Il divario della performance in “Pisa” (gli standard internazionali di valutazione) tra gli studenti della provincia autonoma di Bolzano e quelli della Campania equivale a più di un anno scolastico”: lo dice l’Ocse che però non spiega il motivo di tanta disparità.
Infatti non è solo nell’istruzione il dislivello col sud in generale; è pure nella occupazione, nella ricchezza, nei servizi, nella povertà assoluta, negli abbandoni, nel tempo pieno, nella emigrazione e via enumerando.
Nessuno dica che responsabili sano i docenti e per due motivi: primo perché al nord i prof meridionali sono tantissimi e quindi stanno dimostrando di lavorare bene e a tutte le latitudini; secondo, nel deserto delle strutture, quando le condizioni lo permettono, si hanno eccellenze che però le “medie” azzerano.
C’è poi un terzo aspetto, analizzato da studi altrettanto seri: la povertà deprime di oltre il 50% il rendimento scolastico.
Ma questo detrimento non riguarda la scuola, ma la politica e chi ha voluto che il Mezzogiorno arrancasse. Un altro dato: è dell’8% il tempo pieno in Sicilia e dell’80% al Nord.
Domanda: perché tanto abissale differenza? Chi la vuole? Aspettiamo allora la prossima tornata elettorale siciliana del 5 novembre per sperare in meglio, in una nuova gestione della scuola, o i gli abitanti dell’Isola (quelli della Soledad e della Sicilitudine) debbono rassegnarsi?
Non si arresta la polemica sulle “lezioni di manganello”, su cui Avs presenterà un’interrogazione parlamentare,…
"Spero davvero che, senza nulla togliere ad Halloween, questa tradizione della festa dei morti dedicata…
"Urge fare entrare lo studio della storia contemporanea nelle scuole affinché i fatti accaduti nel…
La scuola allo schermo: si intitola così un interessante progetto dell’Indire per promuovere nelle scuole…
Nelle scuole elementari e medie del Giappone sempre più ragazzi disertano le lezioni, per il…
La Flc Cgil è scesa in piazza, giovedì 31 ottobre, per uno sciopero generale che…