Stanno incominciando ad essere divulgati i primi risultati delle elezioni per il rinnovo delle RSU.
Per il momento, i dati vanno presi con molta cautela perchè si tratta di quelli raccolti dalle stesse sigle sindacali e che quindi sono spesso sopravvalutati in quanto si riferiscono proprio a quelle scuole in cui ciascun sindacato è più presente.
Ma qualche punto fermo, forse, si può già fissare.
Intanto, stando alle prime notizie, non risultano scuole in cui non si sia raggiunto il quorum dei votanti necessario per rendere valido il voto: in altri termine sembra, almeno per ora, che dovunque abbia votato almeno il 50% + 1 degli aventi diritto; quindi sembra che l’insistente campagna promossa nelle ultime settimane dal Gruppo FB Professione Insegnante che invitava il personale a non votare sia sostanzialmente fallita.
Parlando di numeri e stando ai dati divulgati dalla Uil Scuola, la distanza fra Flc e Cisl-Scuola potrebbe ridursi in modo significativo: nel 2013 Cisl Scuola aveva raccolto poco più del 24% dei voti la Flc il 30%; in questa tornata la Cisl potrebbe crescere del 2% e la Cgil perdere un 1-2%; la distanza passerebbe quindi da 6 a 2-3 punti percentuale.
Sempre secondo la Uil-Scuola la Gilda passerebbe dal 7% al 5%, mentre il coordinatore nazionale dell Gilda Rino Di Meglio, attraverso il proprio profilo FB fa sapere che il suo sindacato potrebbe addirittura sfiorare il 10%.
La vera sorpresa, però, riguarda l’Anief che è accreditata da tutti di un 5% sicuro: se il dato verrà confermato, il giovane sindacato di Marcello Pacifico potrà sedere al tavolo delle trattative insieme con le più blasonate sigle del comparto.
Anche la Uil-Scuola dovrebbe crescere, almeno di un punto percentuale, ma forse di più.
Poche le notizie sui risultati dello Snals che però, rispetto al 2016, ha presentato un numero inferiore di liste e quindi già solo per questo motivo potrebbe subire un calo.
I sindacati di base più noti (Cobas, Unicobas, USB) potrebbero arrivare tutti insieme ad un 4-5% proprio grazie al fatto che sono riusciti ad aumentare il numero delle liste.
Ma per ora, è bene ribadirlo, si tratta solo di deduzioni fatte sulla base dei dati frammentari che i sindacati stanno fornendo e dei commenti che si leggono nei social.
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