I dati definitive delle elezioni per il rinnovo delle RSU non ci sono ancora, ma i sindacati di base parlano già di vittoria.
“Nel 2015 – sottolinea Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas – presentammo 920 liste, stavolta siamo arrivati a 1190, con un incremento del 30%. Nel 2015 ottenemmo 17318 voti, oggi, con l’85% delle nostre liste di cui abbiamo i risultati, siamo a 18560 voti e quindi nel computo totale dovremmo superare agevolmente i 20 mila voti con un progresso intorno almeno al 18%”.
Bernocchi fa anche osservare che nelle scuole dove sono state presentato liste Cobas le percentuali raggiunte dal sindacato sono tutte a doppia cifra e cita il caso eclatante della provincia di Pisa “ove, avendo liste in tutte le scuole, otteniamo un successo straordinario con il 37.2%, lasciando a notevole distanza Cgil (23.4%) e Cisl (15.2%)”.
Anche Stefano d’Errico, segretario nazionale Unicobas, si mostra soddisfatto dell’esito del voto: “Il nostro sindacato è primo in molte scuole di Roma come di Milano e Lodi, di Firenze, Livorno, Pisa, Pesaro e Urbino, Pescara, Napoli”.
“I primi risultati in nostro possesso – aggiunge d’Errico – certificano un forte arretramento della Cgil, sia come numero di liste presentate, che risultano 7.000 circa (in precedenza non era mai scesa sotto le 8.200) sia nei voti (almeno 80mila in meno), sia ancora rispetto rispetto ai seggi”.
Fra i risultati che ci preme segnalare ce ne sono due in particolare: intanto quello ottenuto nel più grande istituto comprensivo d’Italia che ha sede a Pontassieve, dove con il 21% dei voti Unicobas è il primo sindacato.
Il secondo è quello dell’Istituto Balducci sempre di Pontassieve (si tratta della scuola dove insegnava la moglie di Matteo Renzi) dove abbiamo raggiunto il 34% dei voti e siamo davanti all’Anief (30%) e allo Snals (21%) e dove la Cgil non è neppure riuscita a presentare una lista.
Ma nel sito Unicobas sono disponibili dati analitici di molte altre scuole dove abbiamo a dir poco stravinto”.
“Nella valutazione del risultato – spiega ancora Bernocchi – va anche chiarito un punto: l’attuale meccanismo per determinare la rappresentatività nazionale dei sindacati è un’autentica truffa. In qualsiasi sistema elettorale al mondo, politico o sindacale, per determinarla si vota su liste nazionali e qualsiasi cittadino/a o lavoratore/trice si può esprimere. E così è stato per decenni anche nella scuola italiana fino a quando, per impedire la crescita dei COBAS e del sindacalismo conflittuale, è stata imposta la votazione su liste RSU di scuola per misurare il peso nazionale dei sindacati. Cosicché un lavoratore/trice può votare per un sindacato solo se quel sindacato ha presentato in quella scuola un candidato/a disposto a fare il sindacalista di istituto”.
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