Il risultato del voto per il rinnovo delle RSU, quando mancano all’appello solamente 200 seggi su 8.350 incomincia ad essere chiaro.
I due dati più significativi riguardano la Flc-Cgil e l’Anief.
Il sindacato di Francesco Sinopoli non dovrebbe andare molto al di là del 26%,registrando in tal modo una perdita di 4 punti percentuali rispetto al 2015: in quella occasione la Flc aveva superato i 238mila voti, questa volta rischia di arrivare a mala pena a 220mila, nonostante che in queste elezioni il numero dei votanti sia decisamente superiore a quello del 2015.
L’Anief raddoppia i voti e passa dal 3,4% al 6,6%.
Gli altri sindacati confermano le posizioni precedenti con piccole variazioni.
La Gilda potrebbe crescere di mezzo punto percentuale arrivando all’8,3%, così come la Uil-Scuola che passa dal 16,1% al 16,7%. Lo Snals passa invece dal 13,4 al 12,8.
La Cisl Scuola sfiora il 25% e pur restando il secondo sindacato della scuola come numero di voti, riduce di parecchio la distanza dalla Flc (era di 45mila voti nel 2015 e ora è di soli 12mila).
Qualcosa si può già dire anche sulla percentuale dei votanti che dovrebbe attestarsi intorno all’81-82%.
E’ bene precisare che i numeri che abbiamo dato riguardano esclusivamente il settore scuola e non l’intero comparto che comprende anche Afam, Università e Ricerca.
Quando saranno noti anche questi dati si potrà quindi calcolare l’effettiva rappresentatività di ciascun sindacato che è data dalla media dei voti e delle deleghe.
Il calcolo servirà per sapere se la Flc-Cgil continuerà ad essere ancora il primo sindacato o se la Cisl-Scuola riuscirà nella “operazione sorpasso”.