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Elezioni RSU, la morte della democrazia nella scuola

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April 07, 2025

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Nei giorni scorsi ho azzardato una previsione sui risultati elettorali  delle prossime elezioni relative alle RSU di scuola.
 Le previsioni hanno generato una serie di commenti di vari sindacalisti a livello nazionale e regionale.
Certo  le mie previsioni non erano affatto  legate a costosi sondaggi come lo sono quelli che precedono  le elezioni politiche.
Noto però nei commenti sindacali, un tratto comune e che  cioè si crede ancora che queste elezioni abbiamo le stesse  caratteristiche o almeno similari  delle  elezioni politiche e che in qualche modo abbia potuto più o meno influire la campagna elettorale che i sindacati hanno fatto in questi mesi con propaganda e proposte ( qualcuno l’ha sparata grossa)  o a quello che hanno scritto sui loro manifesti elettorali a corredo del loro vota la lista N°….

Non è affatto così.  
Queste  elezioni sono governate da logiche clientelari  interne alle scuole , logiche che variano da scuola a scuola. 
Si parla di numero di liste presentate, ma si dovrebbe parlare della caratura dei  candidati nelle liste del favore personale di cui godono nelle scuole e soprattutto di come e quanto siano legati alla mappa di potere del Dirigente Scolastico. 
Infatti l’ho detto e l’ho  ripetuto,   il comune denominatore di queste elezioni è che sono pesantemente condizionate dalla mappa di potere del dirigente, dalle figure di sistema che sono in lista e dal Dirigente Scolastico che è dietro le quinte.
Molte liste sono state compilate nell’ufficio del dirigente e I candidati distribuiti  ad hoc in due massimo tre liste.
Certo un sindacato estraneo alla scuola può aver presentato una lista con un precario, ma otterra’ 1 voto o 0 voti se quel precario viene intimorito fino  a non votarsi. È già accaduto che candidati non si siano votati.

Le RSU non sono più le elezioni dei sindacati della scuola  che danno  solo il nome alla lista e ne ricavano il 50% di  rappresentatività, sono le elezioni delle mappe di potere  oggi presenti nelle scuole dove a vincere è quello che è  più potente, che  ha più incarichi perché ha più consenso e ha più interessi da difendere.
Queste non sono neppure le  libere elezioni di docenti e ATA , il voto è  controllato e non sono un momento democratico perché esse  segnano la morte del sindacalismo scolastico  all’interno delle scuole, dove RSU o rappresentanti provinciali su questioni chiarite da norme e  da contratti spesso sinschierano  dalla parte  del dirigente e non dei  lavoratori.

Libero Tassella (Scuola Bene Comune)