Le lezioni hanno ripreso da due settimane, ma ora si fermeranno per ben dieci giorni consecutivi per via delle elezioni amministrative. Accade a Napoli, dove un gruppo di genitori degli alunni ha protestato attaccando striscioni davanti ad un istituto.
“Il programma di disinfezione delle scuole post elezioni del 3 e 4 ottobre – spiegano all’Ansa i genitori della rete “Fuori dagli schermi”, protagonisti in passato di iniziative contro la didattica a distanza – porterà la chiusura delle strutture scolastiche adibite a seggio elettorale per un periodo che in alcuni istituti si protrarrà fino a lunedì 11 ottobre, superando ogni limite di ragionevole utilizzo per fini elettorali dei plessi scolastici”.
“L’interruzione dell’attività didattica per ben dieci giorni, a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico – ha dichiarato una delle mamme presenti all’iniziativa – è ancora più grave considerando che veniamo da un lungo periodo di emergenza educativa in cui i ragazzi napoletani e campani sono stati privati della scuola”.
Secondo un altro genitore, “le urne vanno portate fuori dalle scuole ma per ora nessun tipo di attività è stata messa in campo per individuare immobili da destinare al funzionamento dei seggi elettorali in alternativa all’ordinario utilizzo di strutture scolastiche nonostante siano stati stanziati finanziamenti da parte dello stato ai comuni per trovare sedi più appropriate”.
Nei giorni scorsi lamentarsi per l’uso inappropriato delle scuole come seggi elettorali era Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi di Roma, per il quale ormai la scuola viene considerata come un’appendice delle altre istituzioni, in un periodo in cui si parla sempre più dell’importanza del ritorno in presenza per evitare la Dad.
“Cosa diciamo ai nostri bimbi e ragazzi sulla chiusura annunciata delle scuole sede di seggio, centinaia nella sola Roma? Possibile che le nostre ormai vecchie proposte di luoghi alternativi – ha scritto Rusconi – non abbiano trovato spazio nemmeno in uno dei programmi politici sbandierati in questi giorni dai candidati alle elezioni?”.
“Da anni abbiamo denunciato questa irragionevole scelta, comoda per chi conduce le istituzioni politiche, negativa per chi ha a cuore la preparazione culturale dei nostri bambini e ragazzi”, ha concluso il presidente Anp Roma.
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