Come sappiamo oggi, 5 novembre, negli Stati Uniti, si svolge l’Election Day, il giorno in cui i cittadini vanno al voto per eleggere il prossimo presidente. La sfida, al momento testa a testa secondo i sondaggi, è tra il repubblicano Donald Trump e la democratica Kamala Harris.
Ma qual è stata l’esperienza a scuola dei due candidati alla presidenza degli Stati Uniti d’America? Cosa hanno studiato? Quali sono le loro idee in merito alla scuola e alla didattica oggi? Facciamo chiarezza.
Kamala Harris, appena sessantenne, è nata a Oakland, in California, da madre indiana e padre di origine giamaicana. La Harris si è diplomata in Canada, alla di Montreal. Come riporta la Cnn, nel 1982, Harris si iscrisse alla Howard University. Lì ottenne una laurea triennale in scienze politiche ed economia.
Dopo il college, Harris è tornata in California e ha frequentato la facoltà di giurisprudenza presso l’Università della California Hastings. Nel 2003 è stata eletta procuratrice distrettuale di San Francisco e sette anni più tardi procuratrice generale della California. Poi, nel 2016 è stata eletta senatrice e dal 2021 è vicepresidente degli Stati Uniti d’America.
Ecco le sue parole pronunciate alla Convention democratica dello scorso agosto: “Da giovane, ho deciso che volevo fare quel lavoro. Volevo fare l’avvocato. E quando è arrivato il momento di scegliere il tipo di diritto che avrei perseguito, ho riflettuto su un momento cruciale della mia vita.
Vedi, quando ero al liceo, ho iniziato a notare qualcosa nella mia migliore amica, Wanda. Era triste a scuola e c’erano volte in cui non voleva tornare a casa. Così un giorno le ho chiesto se andava tutto bene e lei mi ha confidato che stava subendo abusi sessuali da parte del suo patrigno. E le ho detto subito che doveva venire a stare da noi, e così è stato.
Questo è uno dei motivi per cui sono diventata procuratrice: per proteggere persone come Wanda, perché credo che tutti abbiano diritto alla sicurezza, alla dignità e alla giustizia”.
In territori complicati, la Harris, da procuratrice, ha puntato molto sul contenimento della dispersione scolastica, specie dopo aver constatato che il tasso di criminalità era più alto in zone dove l’abbandono scolastico era massiccio. Sforzi che hanno portato risultati importanti riuscendo ad arginare in parte questo fenomeno.
Nel 2011 Harris promosse sanzioni penali per i genitori di figli che “marinavano” la scuola come aveva fatto in qualità di procuratrice distrettuale di San Francisco, permettendo alla corte di rinviare il giudizio qualora i genitori aderissero a un periodo di mediazione che riportasse i loro figli a scuola. Vi furono critiche nel senso che i procuratori locali erano troppo inflessibili al riguardo e la linea di Harris aveva un effetto sfavorevole su talune famiglie. Nel 2013 Harris diramò il rapporto In School + On Track, da cui risultava che più di 250mila alunni delle elementari dello Stato erano “assenti cronici” e il tasso di assenteismo scolastico nelle elementari di tutto lo Stato per l’anno scolastico 2012-2013 sfiorava il 30%, con un danno di quasi 1,4 miliardi di dollari per i distretti scolastici, visto che il finanziamento è legato alle percentuali di frequenza.
Ecco cosa vorrebbe fare per la scuola l’aspirante prima donna alla Casa Bianca, come riporta il Washington Post: Harris si è espressa contro i divieti o le restrizioni sui libri sulle esperienze LGBTQ+ e contro le leggi che limitano ciò di cui gli insegnanti possono discutere in classe. Ha descritto i tentativi di rimuovere la discussione sulla sessualità e sul razzismo dalle classi come parte di attacchi alle libertà fondamentali, tra cui l’uguaglianza del matrimonio e la libertà di apprendere. “Vogliamo vietare le armi d’assalto e loro vogliono vietare i libri”, ha detto all’American Federation of Teachers a luglio.
Harris si è opposta alle leggi statali che negano alle persone transgender l’accesso ai bagni che corrispondono alla loro identità di genere e ha sostenuto che tali leggi costituiscono una discriminazione basata sull’identità di genere. L’amministrazione Biden-Harris ha emanato norme che proibiscono alle scuole di discriminare gli studenti in base all’identità di genere, ma non ha affrontato il tema degli studenti transgender negli sport.
Come riporta Il New York Times, Harris ha detto, alla convention dell’American Federation of Teachers: “Mi addolora pensare che ci sono alcuni giovani insegnanti sui vent’anni che hanno paura di esporre una fotografia di se stessi e del proprio partner per paura di perdere il lavoro. E qual è il loro lavoro? Il più nobile dei lavori, insegnare ai figli degli altri. E Dio sa che non sono pagati abbastanza”. In quell’occasione Harris ha ringraziato una sua docente: “Mi ha insegnato, educata, incoraggiata e ispirata. È grazie a lei e a tanti insegnanti come lei che sono vicepresidente degli Stati Uniti d’America”. Ricordiamo che Kamala Harris ha candidato come suo vicepresidente un docente, Tim Walz.
Donald Trump, 78 anni, è nato a New York da padre noto immobiliarista con origini tedesche e madre con origini scozzesi. Come riporta Bbc, quando iniziò a comportarsi male a scuola, all’età di 13 anni fu mandato in un’accademia militare.
Dopo aver conseguito la laurea presso la Wharton School of Finance and Commerce dell’Università della Pennsylvania, fu il favorito per succedere al padre. Trump afferma di essere entrato nel settore immobiliare grazie a un “piccolo” prestito di 1 milione di dollari ricevuto da suo padre prima di entrare a far parte dell’azienda.
Da qui una brillante carriera imprenditoriale, che lo ha portato a essere uno degli uomini più ricchi d’America. Nel giugno 2015 Trump annunciò formalmente la sua candidatura alla Casa Bianca, dichiarando morto il sogno americano ma promettendo di “restaurarlo più grande e migliore”. Trump ha poi vinto e ha governato il Paese fino al 2021, dopo aver perso contro Biden.
Durante la campagna elettorale, come riporta Cnn, l’ex presidente Donald Trump ha indicato il Dipartimento dell’Istruzione come simbolo dell’ingerenza federale nella vita quotidiana delle famiglie americane. La sua intenzione è addirittura volerlo chiudere.
“Svuoteremo la palude dell’istruzione governativa e fermeremo l’abuso dei soldi dei contribuenti per indottrinare i giovani americani con ogni sorta di cose che non vorreste che i nostri giovani sentissero”, ha affermato Trump.
La vicepresidente Kamala Harris, sua avversaria alle elezioni del 2024, ha criticato l’ex presidente per questa idea. “Non gli permetteremo di eliminare il Dipartimento dell’Istruzione che finanzia le nostre scuole pubbliche”, ha affermato.
Trump ha descritto le scuole pubbliche del paese come portatrici di un’ideologia estrema su genere e razza, come riporta il New York Times. Trump ha affermato che, se tornasse alla Casa Bianca, tratterrebbe i finanziamenti federali alle scuole che riconoscono le identità transgender o insegnano quello che chiama “indottrinamento di genere”. Addirittura, il tycoon ha spesso dichiarato che ci sono scuole negli Usa che permettono agli studenti piccoli di cambiare sesso.
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