Sono del parere che la “Buona Scuola” elaborata dal Governo potrà avere successo solo se si eliminano i malumori e si permette ai docenti di lavorare con impegno e dire “felicemente”. Sembra che sia in dirittura di arrivo la legge che stabilizzerà 150 mila precari e desidero ricordare le polemiche che si sono verificate a seguito delle immissioni in ruolo, nel settembre scorso (2014), per la nomina nelle cattedre delle città del nord di docenti del sud.
Ritengo che sanare tale situazione sia indispensabile, prima di stabilizzare i 150 mila precari, di liberalizzare i trasferimenti, includendo anche tutti i docenti che nel 2014/15 concluderanno l’anno di prova, in modo da liberare le cattedre del nord e permettere l’assunzione dei docenti residenti.
In tal caso si eviterebbero ulteriori polemiche e si permetterebbe ai docenti di svolgere il proprio lavoro nella città di residenza, garantendo, anche, la continuità didattica agli alunni.
Senza dire che si eviterebbe” una grave ingiustizia” nei riguardi dei docenti del sud, con alti punteggi, che si sono trasferiti al nord, abbandonando figli e familiari (che vedono ogni 15 giorni con tanti sacrifici) per l’immissione in ruolo, i quali sarebbero costretti ad assistere alla stabilizzazione di colleghi con punteggi inferiore, rimasti comodamente in sede.
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