Elly Schlein è la nuova segretaria del Partito Democratico, al posto di Enrico Letta. Lo hanno deciso gli elettori, che l’hanno votata ieri, 26 febbraio, alle Primarie del partito, nello scontro contro il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini.
I risultati della votazione sono stati resi noti nella tarda serata di ieri. Stanotte l’ex vicepresidente nella giunta regionale di Stefano Bonaccini ha fatto il suo primo discorso da prima donna e più giovane segretaria del Pd. Nelle sue parole è stata data grande importanza alla scuola: “Saremo un bel problema per il Governo Meloni. Da oggi noi daremo un contributo a organizzare l’opposizione in Parlamento in tutto il Paese. A difesa di quell’Italia che fa più fatica, a difesi di quei poveri che il Governo colpisce e che non vuole vedere. Di lavoratori e lavoratrici precari, sfruttati, per alzare i salari”, ha esordito.
“Per difendere la scuola pubblica come primo grande strumento di emancipazione sociale, nel momento in cui il Governo tace sull’aggressione squadrista davanti a una scuola. Saremo al fianco degli studenti e delle studentesse e non li faremo passare”, ha detto Schlein, facendo riferimento al pestaggio di fronte il liceo Michelangiolo di Firenze dello scorso 18 febbraio.
“Saremo quel partito che non si darà pace finché non avrà posto un limite alla precarietà, posto un limite ai contratti a tempo determinato, abolito gli stage gratuiti, lottato per portare a casa il salario minimo. Sotto una certa soglia non è lavoro, è sfruttamento”, ha continuato l’ex eurodeputata, che afferma di portare avanti l’impegno per garantire migliori condizioni di lavoro.
Rispetto al competitor, Stefano Bonaccini, l’idea di Schlein è quella di discutere in maniera più ampia dei cosiddetti “servizi essenziali”. Nonostante consideri la proposta di Calderoli sull’autonomia differenziata “pericolosa”, Schlein ipotizza un percorso che parta proprio dai livelli essenziali delle prestazioni e arrivi a una legge quadro con al centro il Parlamento. Presenti dei paletti invalicabili, come la scuola e lo stop alle trattative separate tra Roma e le singole Regioni sul tema.
“Non si può parlare di merito prima di aver garantito a tutte e tutti pari opportunità e diritti di accesso a un’istruzione di qualità. Un’educazione che parta dai primissimi anni di vita e che estenda l’obbligo formativo a 18 anni”, ha detto la candidata.
Schlein vorrebbe “ridurre il numero di bambini e bambine nelle classi e ampliare il tempo pieno. Garantire la presenza di insegnanti e personale educativo di sostegno. Rendere gratuito l’accesso all’istruzione garantendo i libri di testo, il trasporto pubblico, le rette universitarie per le famiglie più fragili e quelle del ceto medio”.
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