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Elodie: “L’abc della felicità è l’istruzione. Al liceo mi interessava così tanto la politica, ora è show business”

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La cantante 34enne Elodie Di Patrizi, nota al grande pubblico come Elodie, ha rilasciato un’intervista a Vanity Fair in cui tra i tanti temi toccati, ha parlato anche di scuola. Come molti probabilmente sanno già, la cantante non si è diplomata, ritirandosi da scuola a pochi mesi dalla maturità.

Elodie e la politica

Elodie ha deciso di impegnarsi con Save the Children per aiutare il suo quartiere degradato, il Quartaccio di Roma, che definito “un posto dimenticato dalle istituzioni”. Ecco le sue parole: “L’abc della felicità è l’istruzione, sono partita da lì. Il progetto si chiama Prendersi cura e ho già incontrato un gruppo di alunne e alunni delle elementari che ho frequentato”.

Ed ecco alcune sue opinioni sulla politica: “Al liceo mi appassionava così tanto… Adesso è show business, al pari della musica. È uno spettacolo di cabaret, un’infilata di meme. I politici vogliono fare i simpatici, come se la simpatia fosse un valore, invece che occuparsi dei problemi reali”.

“La misoginia non va giustificata in nessun modo”

Elodie, lo scorso ottobre, si è concentrata sul tema dei diritti delle donne e della comunità Lgbtq+, parlando di misoginia. “È evidente che c’è un problema importante, è stata un’estate molto brutta per noi donne e per tutti, c’è qualcosa di misogino che non va giustificato in nessun modo, dovremmo metterci in discussione e pensare a quante volte abbiamo atteggiamenti sessisti soprattutto noi donne. Ti fanno credere che devi essere forte e lucida ma bisognerebbe non aver paura ed è questo il problema, sensibilizzare l’uomo che dovrebbe darci una mano. Sono secoli che dobbiamo fare un passo indietro e capire la fragilità dell’uomo, ma io sono stanca di giustificare la loro paura della bellezza della donna”.

La performer ha detto che non è interessata ad entrare in politica. Qualche idea su come cambiare le cose però ce l’ha, come sui trapper che spesso sconfinano nella misoginia: “Non ci collaborerei mai perché non abbiamo nulla in comune, ma li porterei a scuola”, ha detto.