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Elogio dell’ignoranza e della non-cultura al Grande Fratello 9

Elogio della non-cultura. Potrebbe essere questo lo slogan della Nona Edizione della Casa del Grande Fratello.
Per aumentare il budget settimanale infatti gli inquilini della casa più famosa d’Italia devono rispondere ad alcune domande di cultura generale. Eh, si capisce bene, dalla preparazione e dalle risposte al test, che nella Casa si respira di tutto tranne che aria di  cultura.
Ancora una volta la televisione si fa portatrice di messaggi che ledono notevolmente il valore dell’istruzione. Molti dei personaggi di quest’edizione del Grande Fratello, come delle precedenti, se già non lo sono, diventeranno famosi. E, almeno per qualche tempo, resteranno in auge nel mondo dello spettacolo italiano: quello fatto di letterine e veline, per intenderci. Ai nostri ragazzi quindi passerà chiaro l’esempio che per sfondare in televisione e avere successo facile nella vita i libri non servono.
Alla fine, noi tutti, a questa tendenza comunque eravamo già molto abituati. Il programma “Pupe e Secchioni” è stato solo uno dei tanti che esaltava il livello di ignoranza delle “pupe”, belle e sensuali, piuttosto del cervello dei “secchioni”, che, “sfigati”, per un certo piano divino erano spesso brutti, tozzi e con problemi relazionali. 
Famosa è rimasta anche  l’espressione di Simona Ventura quando, durante una diretta de “L’Isola dei Famosi”, ha travisato il celebre “alea iacta est” (il dato è tratto) di Cesare nel ridicolo “dada tracta est”.
Se ne potrebbero fare tanti altri d’esempi. Ma la cosa certa è che l’ignoranza fa da padrona nella televisione italiana.
Per giorni i media non hanno fatto altro che parlare del numero di reggiseno della maggiorata Cristina Del Basso (che, onestamente, non si sa quanto possa veramente interessare agli italiani).
Nelle ultimissime ore si è discusso pure sul possibile licenziamento della concorrente Daniela Martani, l’hostes pasionaria della vecchia Alitalia, assunta con un contratto a tempo indeterminato dalla nuova Cai: è giusto per tutte quelle persone rimaste senza lavoro e coinvolte nella vicenda Alitalia che Daniela se ne stia nella Casa del Grande Fratello?, si chiedono, in modo legittimo, i vertici dell’azienda Cai. Comunque sia, invece, l’ignoranza dei ragazzi della Casa del Grande Fratello è rimasta ai margini della cronaca. Quasi come fosse cosa scontata. L’unico a far un po’ d’ironia sul fatto è stato il programma in seconda serata su Italia 1 “Mai dire Grande Fratello”.
La situazione è però grave. Veramente grave. Soprattutto a pensare che molti di loro hanno un titolo di studio di scuola secondaria superiore.
Le incertezze dei concorrenti infatti sono manifeste in un po’ tutti i campi del sapere. Tralasciando i nomi dei sette nani e anche (per essere buoni) dei componenti dei “Beathles” (che Marcello Torre Calabria si leggono “bleatz”), altre gaffe sono veramente ridicole.
E’ sempre il trentunenne Marcello che ai nomi del Sette Re di Roma inizia a balbettare tutta una serie di monosillabi incomprensibili che sollevano anche l’indignazione del pubblico.
Il passato remoto del verbo “secernere” (che per la grammatica italiana difetta proprio del passato e del trapassato remoto) è stato coniugato nei modi più bizzarri e creativi possibili. Per Federica Rosatelli addirittura Cesare nelle Idi di Marzo (o nelle “Odi di Maggio”?) avrebbe detto: “Bruto, qualcuno oggi mi tradirà”.
Per non parlare della pessima figura dell’ormai famoso Marcello e del palestrato Gianluca Zito che non sono in grado neanche di ricordare le parole dell’Inno di Mameli.
E’ significativa anche la disputa sui dodici discepoli tra Daniela Martani e Vittorio Marcelli. “I discepoli sono dodici – risponde Vittorio- e hanno scritto i dodici vangeli”. “I vangeli sono quattro”, replica Daniela. E Vittorio insiste: “Sono quattro ma poi ci stanno il secondo Paolo, secondo Pietro, secondo Giovanni”. Appare come una barzelletta.
Insomma, quanto a cultura generale nella Casa del Grande Fratello i ragazzi sono proprio zero. E preoccupa l’affermazione di Gianluca nel dire che le domande sono difficili perché non riesce a rispondere neanche gente laureata. Una giustificazione veramente assurda: si capisce che sono quesiti di minima difficoltà che a prescindere, da una laurea o da un diploma, dovrebbero essere alla base del patrimonio culturale di ogni persona.
Ad onore del vero, comunque, bisogna dire che l’unica a salvarsi quanto a cultura è l’avvenente Cristina del Basso. Lei, eccellente laureanda in Scienze delle Comunicazioni, aveva fin da subito detto di voler dimostrare che oltre le sue forme fisiche c’era qualcos’altro. In effetti, anche se discretamente, rispetto ai suoi compagni è riuscita nell’intento ed alla prova di cultura generale ha risposto alle domande, seppur facili, in maniera  ostentando una certa sicurezza nelle varie branche del sapere.
Comunque sia, anche questa Nona Edizione della Grande Fratello è la dimostrazione di come la non-cultura e l’ignoranza vengono sempre più spesso spettacolarizzate nella televisione in fasce orarie in cui è più alta la presenza di bambini e ragazzi davanti lo schermo.
Quando torneranno in prima serata i bei quiz di Mike Bongiorno, Gerry Scotti, Carlo Conti e Amadeus?
Luigi Mariano Guzzo

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