L’attrice Emanuela Fanelli, 38 anni, che abbiamo visto nei panni di Marisa nel capolavoro di Paola Cortellesi “C’è Ancora Domani”, ha parlato a Il Corriere della Sera del suo passato da maestra, mestiere che, lo ha ripetuto più volte, per lei è il più bello del mondo.
Ecco cosa ha detto, spiegando di essere andata dalla psicologa mentre lavorava a scuola: “I bambini ti smuovono tante cose: ti capita quello che non sopporti, quello che invece proteggeresti da tutto. Ho pensato: prima di fare danni e mandare in giro futuri serial killer, mi devo dare una sistematina pure io. Fra le altre cose, dissi alla psicologa che, a volte, sentivo che la mia felicità stava da un’altra parte perché avevo questo pallino dell’attrice”.
“Il mestiere più bello”
“Era il mestiere più bello di tutti quelli che avevo fatto. Mi piaceva, lo rifarei. Quando tornavo a casa dopo il call center, invece, mi chiedevo: vabbè ma che ho fatto della mia giornata? Se finirà questo momento carino, so che sono felice anche facendo la maestra”, ha concluso, con nostalgia.
Emanuela Fanelli, attrice grazie alla scuola
“Giorno dopo giorno li vedevo così pieni di futuro che mi sono ritrovata a pensare al mio. E a quello che volevo essere. Dopo dieci anni con i bambini, non mi arrabbio mai”, ha detto mesi fa. Poco più di un anno fa ha raccontato a Il Corriere della Sera di aver iniziato a recitare grazie ad un suo docente: “Ho iniziato a studiare teatro al laboratorio del mio liceo. Lo frequentavano i fighetti e allora mi sono convinta. A quell’età si teme il giudizio altrui, ero contenta ‘facesse figo’. Il mio insegnante aveva una compagnia e ho cominciato a lavorare con lui. Non ho più smesso di fare spettacoli”.
E, sugli anni da docente: “Questo è il mestiere che ho amato di più. Non era il sogno, come la recitazione, ma mi è piaciuto tanto e mi ha aiutata come attrice. Con i bambini devi essere te stessa, ma metterti sempre in discussione. Sentono se stai facendo con loro qualcosa che a te non piace. Così il pubblico capisce se stai interpretando un ruolo che non è tuo. Sono ancora in contatto con tanti di loro, ormai sono grandicelli. È stato un periodo bello, molto stancante. Stavo tutto il giorno a scuola e la sera recitavo in teatro”.