Attualità

Emanuele, il ragazzo ucciso a Napoli: tra le difficoltà a scuola e la voglia di un futuro

Emanuele, quindicenne napoletano, è l’ennesima giovane vittima di una violenza radicata nei quartieri più difficili di Napoli. Cresciuto nel Rione Sanità, Emanuele frequentava il primo anno di un Istituto con indirizzo moda. Come riporta Repubblica, il ragazza ha un passato di qualche assenza scolastica e segnali di disagio, era stato affidato a un’assistente sociale; tuttavia, grazie al sostegno dei genitori e della scuola, sembrava aver ritrovato stabilità. Il padre, Giuseppe, operaio e socio di una pizzeria, lo descrive come un ragazzo “a modo”, seguito dalla famiglia e privo di problematiche con la legge. Nonostante un recente insuccesso scolastico, Emanuele si era iscritto nuovamente e sembrava intenzionato a riprendere in mano il proprio futuro.

La sera della tragedia, Emanuele era in strada con alcuni amici quando una discussione si è trasformata in una sparatoria, con lui tra le vittime, l’ipotesi è uno scontro tra bande di giovanissimi armati. Questo evento ha sconvolto la comunità e riaperto il dibattito su come il degrado sociale e l’assenza di servizi adeguati possano contribuire a spingere i giovani verso situazioni di pericolo. Le difficoltà del quartiere sono evidenti anche per figure di riferimento come il comboniano Alex Zanotelli, che da anni denuncia la mancanza di supporto educativo e assistenziale, soprattutto in quartieri dove il disagio giovanile sfocia troppo spesso nella criminalità.

Nella scuola del giovane, il ricordo di Emanuele è accompagnato dalla triste consapevolezza che tanti altri ragazzi condividono una situazione simile, manifestando scarso interesse per la scuola e i progetti educativi offerti. La scuola stessa, in una recente riunione con associazioni e rappresentanti locali, ha sottolineato l’importanza di un sistema educativo che sia in grado di coinvolgere i giovani prima che le loro vite siano segnate dal dramma. Anche tra i residenti, emerge il desiderio di omaggiare il ragazzo con un murale, un simbolo che il quartiere spera non venga frainteso come un elogio alla criminalità, ma piuttosto come un richiamo al bisogno di un cambiamento urgente.

Redazione

Articoli recenti

L’astensionismo si abbatte anche con l’istruzione

Secondo il radar Swg, che ha studiato gli esiti delle ultime elezioni regionali, scomponendo le percentuali…

22/11/2024

I docenti che criticano con forza la scuola rischiano la sanzione, Fracassi (Cgil): questo codice di comportamento pregiudica la libertà d’espressione

Intervista alla segretaria generale della Flc-Cgil, Gianna Fracassi, a margine di un presidio organizzato il…

21/11/2024

Caso Raimo: un collegio dei docenti della provincia di Varese esprime la propria solidarietà

Con questa mozione, il Collegio Docenti dell'Istituto Comprensivo Dante Alighieri di Cassano Magnago (Va) intende…

21/11/2024

La resa al Governo dei sindacati non scioperanti

I sindacati della scuola che non scioperano il 29  novembre stanno dando un segnale di…

21/11/2024

Mobilità docenti 2025-2028, si procede passo spedito per una chiusura del CCNI entro fine mese. Il punto fatto dalla Gilda Insegnanti

La sindacalista della Gilda Insegnanti Antonietta Toraldo, che si occupa nello specifico della parte contrattuale…

21/11/2024