Peraltro, Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd nella commissione Cultura, aveva letto l’emendamento leghista come una sorta di provocazione alla maggioranza in crisi: “l’emendamento proposto dalla Lega è una provocazione diretta innanzitutto alla sua stessa maggioranza: Pontida è alle porte e il Carroccio vuole misurare la pazienza del suo alleato in un governo che vacilla. Nel merito, il premio previsto dalla norma leghista – spiega la parlamentare Democratica – è palesemente in contrasto con la recente direttiva del ministro Gelmini che ha riaperto le graduatorie consentendo i trasferimenti di provincia e imponendo cinque anni di permanenza nella stessa provincia. Inoltre, come abbiamo avuto modo di spiegare in più occasioni, per il Partito democratico la proposta va respinta al mittente perché presenta sicuri profili d’illegittimità: peraltro, una norma di analogo contenuto è già stata bocciata dal Tar di Trento oltre al fatto che sulla materia esiste una giurisprudenza costituzionale consolidata. Si vuole forse un altro anno scolastico con graduatorie incerte, oggetto di ricorsi e controricorsi?”.
“Ora – dichiara il presidente dell’Anief Marcello Pacifico, rivendicando che l’emendamento per i nuovi inserimenti era stato presentato dalla sua associazione durante la recente audizione in VII Commissione, e condiviso da quasi tutte le forze parlamentari – finalmente almeno 20.000 nuovi docenti abilitati dallo Stato potranno inserirsi nelle graduatorie del personale docente ed essere assunti tra i 200.000 aspiranti in base al loro merito, senza esibire certificati di residenza o domicili professionali, in base al nuovo piano triennale di immissioni in ruolo ma anche in base alle conversione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato disposte dai giudici del lavoro sui ricorsi presentati, come la stessa Ragioneria dello Stato ha richiamato nella memoria allegata alla relazione finanziaria di accompagnamento delle nuove norme sulla scuola introdotte dall’articolo 9”.