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Emergenza Covid. Rusconi: “il virus ha messo in evidenza tanti nodi” [RIVEDI LA DIRETTA]

Docenti a scuola, alunni a casa. Una situazione, quella che si è creata in Italia a dir poco paradossale. La pandemia sta creando scenari inediti, con diverse problematiche che ne stanno derivando. Ne abbiamo parlato nella diretta di Tecnica della Scuola live.

Ospite di Carla Virzì e del direttore di Tecnica della Scuola Alessandro Giuliani, il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi Mario Rusconi.

Rusconi: “Nel resto d’Europa sono riusciti a organizzare meglio i trasporti, persino in Romania non ho trovato la fatiscenza di alcuni locali, specie nel centro sud e in alcune città italiane. Il 56% degli edifici scolastici italiani hanno più di 50 anni. Alcuni a Roma o a Napoli risalgono addirittura al 1500. ci sono molte scuole in cui non è possibile avere una buona connessione. Il Covid ha messo in evidenza tutti i nodi che non sono stati risolti per decenni. Stiamo facendo molti errori. C’è un grave danno che stiamo facendo ad intere generazioni che da mesi non vanno a scuola”.

Ancora Rusconi: “Non sono un virologo, mi attengo come funzionario dello Stato alle norme del comitato tecnico scientifico. Non esiste nessuna competenza per capire se a scuola ci si infetta o no. Quando ci fu la Sars fummo dileggiati col mio liceo per aver vietato di scambiarsi i bicchieri tra gli alunni. A parte qualche piccolo sbandamento tra marzo e aprile, le scuole garantiscono in larga parte una buona organizzazione. Le forme di contagio nelle scuole sono pochissime. I banchi monoposto stanno arrivando ma non ci sono gli studenti. È stata una trovata dei media, non abbiamo parlato della carenza dei docenti, però abbiamo parlato dei banchi a rotelle”.

Una Dad corretta

“Un contratto non deve imbalsamare la situazione, ma deve dare la possibilità di seguire le norme. Controllare le lezioni? Possibile, ma non dev’essere una sopraffazione. Dev’essere fatto se arrivano delle segnalazioni o dei feedback negativi da parte degli studenti. Molti italiani hanno appartamenti di 40 metri quadri, ditemi com’è possibile fare una didattica digitale ordinata”.

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Redazione

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