“Era il 21 febbraio 2020 alle ore 18.30 quando il sindaco di Vo’ Giuliano Martini mi chiama per annunciarmi che la cittadina immersa nei colli Euganei registrava il primo positivo da Covid19. È il primo caso in Europa. Alle 21 di sera chiudono tutti i plessi della scuola che dirigo, sui tre comuni di Vo’ Cinto Euganeo e Lozzo Atestino”: lo ricorda proprio in queste ore Alfonso D’Ambrosio, dirigente scolastico dell’IC di Lozzo Atestino, in provincia di Padova, che in questi due anni ha attivato ogni possibile iniziativa per aiutare gli alunni delle sue scuole a superare le inevitabili limitazione imposte dall’emergenza Covid.
Due anni, sottolinea D’Ambrosio, difficili e complicati ma anche ricchi di soddisfazioni e di emozioni, grazie all’impegno di tanti.
E così proprio nella giornata del 21 febbraio, a tutto il personale dell’IC di Lozzo Atestino verrà consegnata una “nota di merito” firmata dal dirigente che verrà inserita nel fascicolo personale di ciascuno, come “segno perenne per quanto fatto in questi due anni”.
La nota di merito – si legge nel decreto – viene conferita “per l’impegno profuso, per l’alto senso pedagogico verso le studentesse e gli studenti con particolare riferimento al servizio pubblico reso, in molti casi mostrato ben oltre il tempo lavorativo ordinario”.
L’iniziativa del dirigente scolastico è stata condivisa dalle Amministrazioni comunali dell’istituto comprensivo che hanno adottato una apposita delibera delle giunte municipali.
I Comuni stessi hanno deciso anche di realizzare a proprie spese alcune targhe da esporre nelle scuole dell’istituto.
A chi fa notare che l’attribuzione delle “note di merito” non rientra nei poteri del dirigente scolastico, Alfonso D’Ambrosio: “E’ vero che la nota di merito non è disciplinata dalla norma , ma è anche altrettanto vero che essa può smuovere la comunità e motivare le persone ad impegnarsi per il bene comune”.