“Per il morbillo la situazione è di grande allarme, innanzitutto perchè continua a non esserci consapevolezza della gravità della malattia”.
Lo ha detto Susanna Esposito, ordinario di Pediatria dell’università di Perugia e past president della commissione Oms su morbillo e rosolia.
Secondo l’esperta, “per arginare il calo delle coperture vaccinali sarebbe necessario introdurre, come qualche istituzione locale sta facendo, l’obbligo di vaccinazione per l’iscrizione dei bambini al nido o alla scuola materna”.
“In un mondo ideale – continua docente di Pediatria – l’obbligo non servirebbe, ma penso che come soluzione temporanea sia invece una strategia per arginare la situazione”.
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Il tema sconta una sproporzione tra l’attività di chi è contro e quella delle istituzioni, denuncia Esposito. “Purtroppo oggi gli antivaccinisti sono attivissimi nel propagandare bufale e false informazioni, mentre non c’è altrettanto sforzo da parte delle istituzioni”.
La soluzione, quindi, secondo Esposito è quindi solo quella delle vaccinazioni in tenera età: “imporre a chi iscrive i figli al nido o alla materna almeno i vaccini obbligatori fa sì che i genitori prendano coscienza anche dell’opportunità di fare quelli raccomandati, li scarica dalla responsabilità di scegliere, e nel contempo aumenta la consapevolezza sulla sicurezza delle vaccinazioni”.
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