I precari in piazza ieri per chiedere di essere stabilizzati: “Chiediamo una programmazione seria – ha spiegato il sindacato- che dia presto una risposta. Perché è un precariato che cresce. Mentre i concorsi sono ancora in ritardo. Stiamo parlando di personale che in questi anni sta salvando la scuola. Purtroppo non si intravede nemmeno la voglia di sanare questa situazione”.
E poi c’è il grave problema legato alla carenza di docenti specializzati nel sostegno, al quale si fa fronte con assegnazioni in deroga al possesso del titolo.
Per quanto riguarda il personale Ata è consentita l’immissione in ruolo solo del 50% del personale richiesto, gli organici sono bloccati da anni e ciò determina serie difficoltà: all’avvio dell’anno scolastico non è mai garantito il numero di collaboratori scolastici indispensabile a garantire la vigilanza e la sicurezza nelle scuole.
“Occorrono soluzioni – chiedono le sigle sindacali- che consentano da subito la stabilizzazione dei rapporti precari sia nell’area del personale docente che del personale Ata”.
Tra le misure richieste anche “una fase transitoria di immissioni in ruolo per gli abilitati e i docenti di terza fascia con tre anni di servizio” e la copertura in ruolo i posti liberi compresi quelli liberati da Quota 100.
«Ci sono più di 100mila insegnanti che da anni lavorano con contratti a tempo determinato fino al 30 giugno o 31 agosto. Questi docenti vanno stabilizzati. Se molti non sono abilitati e non hanno potuto partecipare a concorsi è perché dal 2014 non viene avviato un percorso abilitante. Al governo chiediamo risposte adeguate».
Inoltre, quest’anno circa 88mila cattedre sono state assegnate a tempo determinato, mentre gli insegnanti di sostegno precari sono il 30% del totale. Da settembre, poi, la situazione potrebbe aggravarsi ulteriormente a causa di pensionamenti e «Quota 100».
«La scuola vivrà una vera e propria condizione di emergenza con oltre 150mila cattedre e 24mila posti Ata scoperti – scrivono i sindacati -. Ciò renderà assai difficile garantire il diritto allo studio degli studenti».
Ma la senatrice Bianca Laura Granato dei Cinque stelle, segretaria della commissione Istruzione, dalla sua casa di Catanzaro ha chiesto agli iscritti nella graduatoria di Terza fascia di ritirare i ricorsi avanzati, di interrompere la battaglia per ottenere un concorso riservato: “Siete stati voi i primi a impugnare le prove riservate e ora ne vorreste una nuova? Non possiamo più far pagare ai cittadini il prezzo dei vostri ricorsi”.
La senatrice Granato ha quindi accusato trecentomila supplenti di voler rifiutare la selezione ordinaria: “Io, dopo sei anni di precariato, ho fatto un concorso altamente selettivo eppure sono ancora viva”.
“Volete agevolazioni indebite”, scrive la Repubblica, riportando l’intervento della senatrice. “Chiedete un’agevolazione indebita, volete un concorso dove tutti passino indistintamente, più o meno preparati. Queste procedure non sono più sostenibili: sono battaglie squalificanti per voi. Da insegnante provo un po’ di vergogna”.
Ha dunque chiuso: “Non mi interessa che dite che non ci votate più, noi dobbiamo fare la rivoluzione dei cittadini”.
Già il viceministro Lorenzo Fioramonti, sotto pressione davanti a una platea di ricercatori precari, a inizio dicembre aveva detto: “Alle prossime elezioni toglieteci il consenso così che qualcuno possa svegliarsi”.
“La senatrice”, si legge intanto nei contro-post, “ha umiliato persone laureate che, ogni anno, da settembre a giugno, consentono l’apertura delle scuole pubbliche e il regolare svolgimento dell’attività didattica. Da tre, cinque, dieci anni”. E Ancora: “Io, docente precario maltrattato e sfruttato, ho tutto il diritto di fare ricorso”.
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