Per favorire il successo scolastico di alunni e studenti con particolari difficoltà, come Disturbi specifici dell’apprendimento o Bisogni educativi speciali, ma soprattutto, per chi ha una certificazione in base alla legge 104/92, Regione Emilia-Romagna eUfficio scolastico regionale, hanno rinnovato per tre anni uno specifico protocollo.
Tra gli obiettivi l’impegno a condividerele modalità di individuazione, programmazione, definizione e monitoraggio degli interventi per l’integrazione e l’inclusione scolastica degli alunni in situazione di disabilità (legge 104/92), con Disturbi specifici di apprendimento (legge 170/2010), con difficoltà intellettive, sindromi di varia origine, gravi problemi comportamentali e/o in particolari condizioni psicologiche o di salute fisica non certificabili, ma che incidono sugli apprendimenti scolastici e sulla qualità della vita dei bambini e dei ragazzi e delle loro famiglie.
Particolare evidenza, all’interno del Protocollo, assumono i percorsi di certificazione (legge 104/92) per l’integrazione scolastica di alunni in situazione di disabilità, la segnalazione scolastica per alunni con Disturbi specifici di apprendimento, le modalità di potenziamento del supporto e dell’approccio psico-educativo per specifiche categorie di diagnosi (ad esempio, i disturbi dello spettro autistico, l’Adhd, ossia il Disturbo da deficit di attenzione/iperattività).
Ancora, la condivisione di percorsi di formazione del personale, sia sanitario e assistenziale, sia scolastico, per meglio affrontare le complessità dei bambini, dei ragazzi e dei giovani.
A tale scopo è stato previsto un Comitato Paritetico, che avrà il compito di individuare e programmare le azioni, avvalendosi anche della collaborazione di esperti su tematiche specifiche.
Il Protocollo esclude la possibilità, all’interno delle scuole di ogni ordine e grado, di “somministrare” test o questionari per la valutazione dello stato psichico, emozionale e comportamentale degli alunni. Nel caso in cui gli insegnanti riscontrino modalità relazionali o comportamentali che possono pregiudicare il percorso scolastico degli studenti, è loro compito condividerlo con i genitori e informarli su come accedere alla valutazione sanitaria.
Per sostenere gli obiettivi del Protocollo, l’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna rileverà le richieste e le segnalazioni di difficoltà che arrivano dalle scuole e dalle famiglie – per quanto si riferisce al percorso didattico – e si adopererà per il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche nella progettazione e realizzazione delle azioni operative individuate, con le modalità di intervento che di volta in volta si renderanno necessarie.
Sulle riforme del ministro Valditara si sta creando un movimento contrario che sempre di più…
Alla vigilia dell’undicesima edizione di Didacta Italia, in programma dal 12 al 14 marzo alla…
Una delle domande più ricorrenti che giungono alla nostra redazione, riguardante i percorsi abilitanti 60…
Lunedì 3 marzo ha preso il via la somministrazione delle Prove nazionali Invalsi, un appuntamento…
Come molti sanno, da qualche giorno è iniziato il Ramadan, il mese sacro per le…
A far data dall’anno scolastico 2016/2017 la L. 107/2015, all’art. 1, c. 64, ha stabilito…