“Se dovessi diventare segretario del PD, azzererò questa riforma” della scuola: l’impegno è di Michele Emiliano, candidato alla segreteria del primo partito di Governo.
L’attuale governatore della Puglia lo scrive a chiare lettere su Facebook, nell’antivigilia delle primarie del Partito democratico. La riforma, promette, “la ricostruiremo insieme, la riscriveremo e cercheremo insieme di porre rimedio all’infinita serie di ingiustizie che sono state determinate”.
Poi Emiliano passa all’appello: per cancellare la Legge 107 del 2015, “ho bisogno, però, del vostro sostegno altrimenti questa battaglia rischia di rimanere nel limbo, nell’indifferenza nella quale è rimasta in tutti questi mesi, in questi anni”.
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Emiliano non usa giri di parole, conoscendo il malcontento generale per la riforma prodotta dal duo Renzi-Giannini: “Andate a votare domenica 30 di aprile, votate per me, sono l’unica persona che in questi anni non ha mai mollato un minuto ed è rimasta al fianco della scuola pubblica italiana”, scrive il presidente della Regione Puglia.
E ancora: “so che molti di voi sono talmente arrabbiati, che del PD non vorrebbero neanche più sentire parlare. Molti hanno assolutamente ragione, perché è stata fatta una riforma della scuola che non sta né in cielo né in terra, che ha mortificato le persone, che ha messo in difficoltà le famiglie e i rapporti con la gente. Insomma, peggio di cosi non si poteva fare. Affidare a un algoritmo la vita di tanta gente è stato un errore catastrofico“.
Nella stessa giornata, parlando a Radio Cusano Campus, il governatore pugliese aveva sottolineato che domenica, quando si svolgeranno le primarie del Pd, “se anche solo il mondo della scuola dovesse andare a votare compatto per me, noi possiamo vincere. I sondaggi fanno riferimento a un bacino di votanti teorici molto piccolo che può essere sconvolto dall’irruzione di quelli che il sabato sera decidono improvvisamente di andare a votare per cambiare la storia dell’Italia”, ha concluso Emiliano.
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