Per il personale della scuola dicembre sarà un mese molto importante per quanto riguarda le finanze. Infatti, oltre all’accredito dello stipendio e della tredicesima, che è avvenuta il 15 dicembre, adesso si attende l’erogazione degli arretrati.
Come ha dichiarato Francesco Sciandrone, dirigente e responsabile pensione e previdenza Uil Scuola Rua, nella diretta di Tecnica risponde live del 14 dicembre, con un’emissione speciale saranno erogati gli arretrati (compresi quelli relativi al 2022) entro dicembre 2022. Per il personale a tempo determinato l’attesa sarà più lunga, ma anche a loro spetterà l’emissione degli arretrati. Stesso discorso per i supplenti.
Dopo la firma, avvenuta il 6 dicembre, del contratto nazionale (solo per quanto riguarda la parte economica), il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha dichiarato: “Questo Natale docenti, personale amministrativo e in generale tutti i lavoratori del settore scolastico riceveranno più di 2.000 euro di arretrati nella loro busta paga: stiamo parlando di una platea di circa 1,2 milioni di dipendenti pubblici, tra cui più di 850mila insegnanti”.
Ma non tutto il personale è entusiasta di questa decisione, se si pensa che si tratta solo di una parte di arretrati. Sulla pagina Facebook della Tecnica della Scuola, infatti, molti docenti hanno espresso la loro polemica al riguardo. Stefania ha scritto: “Siamo vittime del fenomeno della rana bollita di Chomsky: i peggiori attentati alla dignità della persona si effettuano lentamente ed inesorabilmente con la complicità costante delle vittime, ignoranti o sprovvedute. Saltare dal pentolone sarà difficile…ormai siamo deboli e divisi”. E Mirko aggiunge: “È una cifra che è altamente al di sotto delle aspettative e delle necessità. Ricordo che la trattativa è iniziata con la metà di queste cifre. Poi abbiamo fatto due scioperi. Venerdì ce n’è un altro, proprio per protestare contro la assenza di risorse per la scuola nella finanziaria. È l’UNICO strumento che abbiamo”. Concludiamo con il messaggio di Tina, che racchiude il pensiero di una grande fetta di insegnanti: “I docenti hanno un compito importantissimo. Vanno pagati bene. Siamo tra i paesi con lo stipendio ai docenti tra i più bassi d’Europa”.
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