Dopo il lungo discorso della presidente del consiglio degli studenti e delle studentesse dell’Università i Padova, Emma Ruzzon, sono stati diversi i commenti.
Se da una parte alcuni docenti hanno chi criticato, chi appoggiato le parole della studentessa, dall’altro a rispondere è stato anche Salvatore Cuzzocrea, presidente della Conferenza dei rettori italiani.
In un’intervista al Corriere della Sera, Cuzzocrea ha affermato: “Il grido di dolore dei ragazzi va ascoltato. Dobbiamo aiutarli a realizzare i loro sogni sostenendoli nei momenti di difficoltà. Ma non possiamo regalare loro la laurea”.
E continua: “C’ero anch’io ieri a Padova e, al termine dei vari interventi, mi sono intrattenuto a lungo con lei e i suoi compagni. Siamo perfettamente consapevoli che esiste un problema diffuso di fragilità psicologica, amplificato da due anni di lockdown. E infatti ci siamo attivati in questo senso aprendo un servizio di counseling nei vari atenei. Il governo Draghi aveva messo a disposizione 40 milioni, noi a fine anno ne abbiamo rendicontati 48, mettendoci anche del nostro. A Padova lo sportello psicologico esisteva già da prima, ma con quei soldi anche gli altri hanno potuto istituirlo. Su 83 atenei, sono almeno una sessantina quelli che si sono messi in moto. Solo a Padova si fanno 1.500 visite l’anno, ma anche da noi a Messina i numeri sono più o meno gli stessi”.
E per quanto riguarda la questione del merito: “Su questo punto mi sento di rispondere che il merito è una cosa bella, non va percepito come un danno, anzi: serve a mettere tutti sulla stessa linea di partenza. Sbagliare è normale. Bisogna imparare a cadere e rialzarsi. Ma se sbaglio un rigore non posso prendermela con l’allenatore. I giovani oggi devono capire che un fallimento non fa di te un fallito. Penso che una parte di responsabilità dipenda anche dai modelli della società contemporanea che punta più sul successo facile dei tiktoker che sull’istruzione e il lavoro. Ma chi l’ha detto che se non diventi Elon Musk non sei nessuno? Non esistono lavori di serie A e serie B. Esiste solo il lavoro fatto bene o male, sia esso quello dell’idraulico o del cardiochirurgo”.
“E’ giusto aiutare i più fragili ma non bisogna nemmeno criminalizzare chi fa tutto presto e bene dormendo poco la notte -. Conclude Cuzzocrea – Io penso che questa generazione debba uscire dalla rassegnazione e ritrovare la capacità e la voglia di mangiarsi il mondo. Noi siamo qui per aiutarli a ritrovare fiducia in se stessi, ma non possiamo fare un ciclostile e mandargli il diploma a casa. Regalare la laurea non sarebbe fargli un regalo”.