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Engyum nei pressi di Riesi (CL)? Nuove ipotesi sulla mitica città siciliana delle dee “Madri”

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A Engyum, la mitica città siciliana fondata dai minoici, secondo Plutarco, si ergeva un tempio dove si veneravano le dee chiamate “Madri” che nelle viscere della terra avevano il compito di custodire i Lògoi, ossia gli archetipi di tutto ciò che esiste al mondo. Tra quelle entità si avvia Faust che, con l’aiuto di Mefistofele, ritrova Elena di Troia con la quale si congiunge. Il grande Goethe intendeva così mitizzare l’unione fra la primitività germanica e la bellezza archetipa e immutabile della Grecia classica. 

Ma se questo è uno degli aspetti letterari più suggestivi legati al mito di Engyum, rimane fra gli storici e gli archeologi la più ampia incertezza circa l’individuazione esatta di quel sito e del tempio dove il culto delle madri si proteggeva. Tuttavia la più comune individuazione segue in qualche modo l’etimologia stessa della parola che riporta a “Ganci” che, prima di venire distrutta nel 1299 da Federico d’Aragona, avrebbe avuto tutte le caratteristiche del sito descritto da Plutarco. Per altri studiosi però, quel luogo confliggerebbero con gli scritti di Diodoro Siculo che invece vuole Engion coincidere con Agira, città fondata dai cretesi. 

Ma nella lista c’è pure Troina e Nicosia le quali vengono associate al culto delle Madri e dunque a Engyum, grazie a una serie di apporti topografici e a particolari ritrovamenti archeologici. 

A questi studi da qualche giorno si è aggiunta una ricerca, anch’essa documentata, della prof Santina Rosa Sanfilippo: “Alla ricerca della perduta città di Engyon: Riesi corrispondenze e ipotesi”, Don Lorenzo Milani Editore, 12,00 €, che pone il mitico tempio delle Madri proprio nei pressi di Riesi, in provincia di Caltanissetta. 

Una ipotesi, come le altre, ma che declama comunque approfondimenti e ricerche sul campo, anche perché vengono riportati coincidenze di nomi (un vallone Giona) e di luoghi, compresi tradizioni, che non possono essere trascurate per arrivare a una attesa conferma storica. 

Un ulteriore contributo al dibattito storico dunque, grazie pure a recenti ritrovamenti nella zona che, lo ricordiamo, un tempo fu il fulcro dell’estrazione dello zolfo in Sicilia, e considerato pure che l’argomento, il culto ancestrale della madre terra, affascina sempre, come del resto ammaliò lo stesso Goethe che da quelle zone lambì andando a Catania.