In un post su Facebook, l’attivista Nicolò Govoni ha dedicato un suo pensiero al professore e scrittore Enrico Galiano, proponendolo per la carica di Ministro dell’Istruzione e del Merito. E non si è fatta mancare la risposta del docente.
Ecco alcuni estratti del post: “Enrico Galiano è il Ministro dell’Istruzione che vorrei. Il Ministro di cui la scuola italiana ha davvero bisogno. Quando lo sento parlare di insegnare, di ragazzi, di scuola e di istruzione, qualcosa dentro di me guarisce. È il bambino che sono stato, il ragazzo vessato sui banchi di scuola che, davanti a tanta gentilezza, lascia andare il passato e si concede il lusso di sperare ancora in un futuro diverso. Ed è di questo che ha bisogno la scuola italiana. È di questo che hanno bisogno non solo i ragazzi ma anche tutti quegli insegnanti che ci credono ancora. Non di riforme aleatorie, di dibattiti politici o di sovrastrutture tecnoburocratiche.
La scuola italiana ha bisogno di cura. Ha bisogno di gentilezza. Ha bisogno di amore. E scomodo questa parola – “amore” – senza sentimentalismi ma nel senso più pragmatico del termine: amore per i 100.000 studenti che abbandonano ogni anno. Amore per i 250.000 maturandi che ogni anno non raggiungono le competenze base. Amore per i 220.00 bambini e ragazzi che soffrono di disturbi alla salute mentale tra i banchi di scuola. La scuola italiana ha bisogno di qualcuno a cui importi abbastanza da riconoscere che è una delle più carenti in Europa, ma non deve per forza rimanerlo. Non ha bisogno di “istruzione e merito” o di “limiti agli stranieri per classe”. Quelli sono specchi per le allodole, semplici distrazioni. No, la scuola italiana ha bisogno di tutt’altro. Ha bisogno di qualcuno capace, disposto e coraggioso abbastanza da cambiarla. E chi meglio di un insegnante? Chi meglio di qualcuno che ama davvero i ragazzi? Chi meglio di qualcuno che continua a battersi, nonostante tutto? Ecco, per me quel qualcuno è Enrico.
Quale perverso sistema ci ha convinti del fatto che il mondo si cambi nelle torri d’avorio e non sul campo, tra la gente, dove accadono le cose? In politica, così come a scuola, abbiamo bisogno di meno burocrati, avvocati e intellettuali. Abbiamo bisogno di più insegnanti, quelli veri”.
Ed ecco la risposta del prof Enrico Galiano: “Non so bene cosa dire come ringraziare cosa fare, perché non vorrei sembrare retorico o falso. La forza di Nicolò è forse proprio qui, tu passi di lato, un gesto uno sguardo una parola e arrivi al cuore delle persone, te ne freghi delle etichette, delle convenienze. Per me quello che fai e che fa Still I Rise è un dono. Perché qui in giro è pieno di persone che si fanno tentare dalle sirene del non è possibile, che si lasciano sedurre dai canti della disillusione. Io stesso, un sacco di volte. Ma poi leggiamo le tue storie e i tuoi libri e tutto cambia. Si può fare. Questo è il regalo che fai e che fate: la consapevolezza che si può fare. Grazie per tutto”.
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