Nella legge di stabilità compare un taglio violento al bilancio degli enti di ricerca (vigilati dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca). Tagli che vanno incidere sulla missione “fondi da ripartire” del MIUR. Giova ricordare che tra questi c’è il FOE, il fondo ordinario con cui vengono distribuiti i finanziamenti agli enti di ricerca come CNR, INAF, INFN, INGV. Per quanto riguarda il FOE per il 2015 già l’ANPRI (Associazione Nazionale Professionale per la Ricerca) evidenziava diversi punti critici tra i quali :
– la riduzione di circa 93 milioni di euro del FOE dal 2011 ad oggi;
– un taglio complessivo del FOE 2015 di 53 milioni di euro, superiore di ben 10 milioni al taglio di 42.916.000 euro disposto dalla legge di stabilità 2015, del quale non sono fornite le motivazioni;
– la mancata esplicitazione dei criteri che hanno portato alla determinazione dei tagli effettuati ai singoli enti;
– la mancanza di esplicite motivazioni di priorità strategica delle varie iniziative previste e finanziate complessivamente per circa 156 milioni di euro;
– la discrepanza tra i criteri indicati per la ripartizione del 70% della quota premiale e quelli indicati nel recente decreto di ripartizione della analoga quota premiale per il 2014;
– la impropria natura non aggiuntiva della quota premiale rispetto al finanziamento ordinario;
– la mancata emanazione del previsto regolamento ministeriale per la definizione delle modalità di destinazione delle risorse riservate alla chiamata diretta dei ricercatori o tecnologi italiani o stranieri di cui all’ 13 del D.Lgs. 213/2009;
– la mancata definizione dei piani triennali di attività degli enti;
– la perdurante mancata approvazione del Programma Nazionale della Ricerca 20142020 (che fu presentato in Consiglio dei Ministri a gennaio 2014 dall’allora ministro Carrozza e che il ministro Giannini ha recentemente affermato essere stato inviato al CIPE).
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