Siamo in periodo di Covid-19 e la riapertura delle scuole preoccupa non poco, famiglie, docenti e personale scolastico. Molto preoccupati sono soprattutto i Dirigenti scolastici che, in alcuni casi, vengono lascati soli.
Abbiamo ascoltato le lamentele di alcuni Dirigenti scolastici per quanto riguarda il problema della richiesta agli Enti Locali di aule e la richiesta di aumenti di organici agli USR. Emerge, dispiace dirlo, una situazione di poca linearità e mancanza di trasparenza, insomma sembra esserci una sorta di graduatoria in cui esistono Dirigenti scolastici di serie A e Dirigenti scolastici di serie B.
Partendo dalle reggenze assegnate, in modo poco chiaro rispetto alla vicinorietà, a Dirigenti scolastici molto ben rappresentati e molto noti, mentre altri Ds sono rimasti, loro malgrado, fuori dalla partita delle reggenze.
Accadono vicende come quella di una Dirigente scolastica di un Istituto Comprensivo che avrebbe bisogno di alcune aule per consentire il regolare distanziamento dei bambini, per poter iniziare l’anno scolastico in sicurezza e senza il bisogno di doppi turni. Si rivolge all’Ente Locale di riferimento per avere dei locali vuoti e disponibili di un’altra scuola di pari grado, che si trova a 300 metri dalla sede centrale dell’Istituto Comprensivo della DS. L’ Ente locale, inspiegabilmente e lasciando sbigottiti tutte le famiglie interessate, decide di dare queste aule ad un’altra scuola, sita distante più di un chilometro gestita da un Ds che nel frattempo sta anche ricevendo altri iscritti che hanno chiesto nulla osta da altre scuole.
Sembra una logica tipica dell’homo homini lupus, dove il Dirigente scolastico più potente cerca di sopraffare il Dirigente scolastico che agisce con correttezza e legalità. Le lamentele di alcuni Dirigenti scolastici sono preoccupanti e danno uno spaccato non edificante della Dirigenza scolastica, degli enti locali e anche degli USR.
Anche sugli organici aggiuntivi per le scuole del I ciclo di Istruzione c’è qualcosa che non torna. Questa volta i responsabili non sono gli Enti locali, ma direttamente gli uffici scolastici Regionali e a ruota gli uffici scolastici provinciali. Su questi organici aggiuntivi, siccome sono solotanto 50 mila posti per tutta Italia, è scattato il meccanismo perverso: “a te si e a te no”. Alcuni Dirigenti scolastici vengono accontentati rispetto le loro richieste, mentre altri vengono ignorati e lasciati a gestire l’emergenza con l’organico già regolarmente assegnato per le fasi della mobilità.
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