Entrata nei musei, niente decreto. Di Menna: basterebbe lavorare in team
Il decreto interministeriale che doveva rappresentare l’ultimo tassello di una legge già in vigore ancora non c’è. Doveva essere emanato entro l’11 gennaio. Sono passate più di tre settimane ma, malgrado le rassicurazioni del ministero dei Beni culturali, giunte due settimane fa dopo la denuncia della Uil scuola, ad oggi di quel provvedimento non c’è traccia. Risultato, gli insegnanti continuano a pagare l’entrata ai musei.
L’entrata gratuita ai musei per gli insegnanti è l’esempio emblematico di un modo di procedere che riguarda diffusamente molti altri provvedimenti – spiega il segretario generale della Uil Scuola Massimo Di Menna. E’ legittimo domandarsi, qual è l’impedimento, che cosa, a legge approvata, ne impedisce la concreta realizzazione?
Non sarebbe opportuno che, quando le firme necessarie sono più d’una – chiarisce Di Menna – circostanza che nella scuola accade piuttosto spesso – i rappresentanti dei ministeri coinvolti si incontrassero e lavorassero in team fino alla conclusione dell’iter del provvedimento. I ricercatori internazionali lo fanno. I ministeriali italiani si scrivono.
Questo sistema – continua Di Menna – fa stare il nostro sempre un passo indietro, produce ritardi, penalizza il sistema legislativo, aumenta i costi. Il risultato concreto è che gli insegnanti, che potrebbero entrare gratis, pagano per accedere ai musei. Chi li rimborserà? Tra una settimana – rilancia il segretario della Uil Scuola – se saremo di fronte ad un rinvio che raggiunge il mese, daremo avvio a procedure legali per il rimborso delle spese.