Entro il 2025 tutti i giovani europei che completano l’istruzione secondaria superiore dovranno avere una buona conoscenza di due lingue straniere oltre alla propria.
L’obiettivo, francamente “alto”, è tra quelli che la Commissione Europea presenterà al summit sociale di Goterborg di giovedì prossimo, 16 novembre, all’interno di una serie di proposte sull’istruzione.
Premesso che la Commissione Ue ritiene la formazione dei giovani e la loro istruzione “il motore per la creazione di posti di lavoro, crescita economica, giustizia sociale”, il piano punta a creare uno spazio europeo dell’istruzione, nel quale saranno potenziati programmi già esistenti e di successo come l’Erasmus, rafforzati da nuove iniziative come la ‘Carta europea dello studente’, che offrirà “un modo nuovo e facile di conservare informazioni sul curriculum accademico”.
Per il vicepresidente della Commissione Ue, Jyrki Katainen, “entro il 2025 dovremmo vivere in un’Europa in cui vivere in un altro Stato membro per studiare, apprendere o lavorare sia la norma”.
L’idea è anche di preparare il terreno per il riconoscimento reciproco dei diplomi di istruzione superiore e di conclusione degli studi, e di incrementare la collaborazione sull’elaborazione dei programmi scolastici e dei piani di studi.
Ad assicurare che “l’Italia avrà un ruolo da protagonista in questa sfida”, è la ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli.
“Accolgo con piacere e soddisfazione le indicazioni per la creazione di uno spazio europeo dell’istruzione entro il 2025 che la Commissione europea ha presentato”, ha detto.
“Non a caso diverse delle azioni individuate in sede europea sono linee di intervento che il nostro Paese ha già predisposto e sulle quali sta lavorando. L’Unione europea, quindi, recepisce le proposte che come Governo abbiamo avanzato e riconosce la qualità del percorso che stiamo portando avanti. Da parte nostra c’è la massima collaborazione”.
“La conoscenza e la cultura sono veicoli di cittadinanza europea e globale. Strumenti di crescita e sviluppo sostenibili e diffusi. Le nostre società sono attraversate da cambiamenti veloci e radicali e richiedono risposte condivise a livello internazionale. Il sistema di istruzione e formazione è strategico in questo senso: è da questo che passano valori e conoscenze fondamentali per fare delle nostre e dei nostri giovani cittadine e cittadini responsabili e consapevoli. Italiani, europei, globali”.
La Fedeli ha quindi toccato i punti più importanti del progetto Ue: “Rendere la mobilità una realtà e un’opportunità per tutte e tutti, ampliando la partecipazione a programmi come l’Erasmus, un’importante esperienza formativa della quale quest’anno abbiamo festeggiato i 30 anni. Migliorare l’apprendimento delle lingue. Salvaguardare e valorizzare il patrimonio culturale. Promuovere sempre più l’apprendimento permanente”.
“Portare l’innovazione digitale nelle nostre scuole. Creare una rete di università europee. Investire ancora di più sull’istruzione. Sono solo alcune delle idee che la Commissione europea ha annunciato oggi. Idee sulle quali il nostro Paese è impegnato da tempo, alcune delle quali sono già in fase di attuazione”, ha concluso la titolare del Miur.
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